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Cassia e Tiburtina strade della morte

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AlessioLiverziani Le strade del Lazio sono le più pericolose d'Italia. Cassia, Cassia bis e Tiburtina nella top ten. Sul podio la Flacca e la Pontina. Prima, considerando il numero di feriti per chilometro, la Nettunense. Per intervenire sul problema, che si traduce in un pesante tributo di vite umane, l'assessorato regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici ha presentato ieri un bando destinato a Province e Comuni: 4,7 milioni di euro per finanziare progetti destinati a ridurre l'incidentalità e promuovere una nuova cultura della sicurezza stradale. I numeri parlano chiaro. Secondo la relazione annuale Aci-Istat relativa al 2008, in un anno si sono registrati 5.006 incidenti sulle arterie laziali, con 183 vittime e oltre 3 mila feriti. Un dato inferiore solo a Lombardia e Emilia Romagna. Al Lazio, invece, il primato in termini di percentuali di mortalità: 5,8 decessi ogni 100 chilometri. La Nettunense si conferma «strada della morte» con 11 vittime e 252 feriti in un solo anno. È la terza strada extraurbana più pericolosa d'Italia. I fondi della Regione finanziaranno i progetti, per un massimo di 600 mila euro, presentati entro il 13 ottobre. L'assessore Malcotti ha assicurato che a breve sarà attivato il nuovo centro di monitoraggio regionale sulla sicurezza stradale «grazie ai fondi assegnati alla Regione sei anni fa e mai utilizzati». Per la governatrice del Lazio Renata Polverini, «grazie a questo strumento gli interventi potranno essere più mirati e puntuali».

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