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Contro l'albero a 100 all'ora

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Un carabiniere mostra il marciapiede dove l'auto ha preso fuoco dopo essere andata a sbattere contro un albero

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La morte li ha sfiorati. Ancora dei giovani. Ancora a causa dell'alta velocità. Quattro ragazzi sono vivi per miracolo. Salvati dai carabinieri, tirati fuori dalle fiamme che avevano avvolto l'auto finita a razzo contro un albero dell'Eur nelle prime ore del mattino, in una Roma ancora addormentata. I feriti sono tre ragazzi e una ragazza, tutti residenti a Roma. Come pure lo erano i tre maggiorenni morti venerdì notte contro un muro su via Tuscolana, all'altezza di via Vermicino. L'altra mattina, Matteo C., 22 anni, era alla guida della Ford Fiesta intestata alla madre. Accanto Marco S., di un anno più giovane: la madre è medico al Sant'Eugenio. Sul sedile posteriore Flavia T., 20 anni, e Fabrizio G., di 21. Abitano tra Eur e Torrino. Tre sono stati ricoverati all'ospedale Sant'Eugenio, uno al San Camillo. Il più grave ha un polmone lesionato e trauma cranico, la ragazza ha riportato la frattura di femore e anca, l'amico accanto al conducente l'ustione dei testicoli e altri traumi. Dopo una notte di divertimenti, i quattro all'alba decidono di fare colazione al bar Rosati, all'Eur. Poi tutti a casa. In prossimità della curva che dalla stazione ferroviaria della Magliana sale e immette su viale Egeo, la Ford supera una gazzella dei carabinieri del Nucleo radiomobile che aveva preso servizio da poco. La velocità è troppa, la traiettoria impazzisce. Matteo dà un colpo di controsterzo, la vettura colpisce il marciapiede, decolla per dieci metri colpendo un piccolo tronco nell'area verde che costeggia la strada. I quattro sono sotto choc. Salgono fumo e fiamme. I carabinieri usano l'estintore, tentano di aprire gli sportelli, sfondano i vetri col manganello. Arriva un'altra pattuglia del Radiomobile. I militari tirano fuori i ragazzi. Le lingue di fuoco stavano già salendo sulle gambe dei due davanti. Il peggio è scampato. Intervengono i vigili del fuoco e le ambulanze del 118. Finiscono in ospedale anche tre carabinieri rimasti con ustioni e contusioni. I genitori dei ragazzi li ringraziano: senza il loro intervento i figli sarebbero morti carbonizzati.   Si congratula anche il comandate provinciale dei carabinieri, il generale Vittorio Tomasone: «Il loro eroico gesto ha salvato quattro giovani vite da una morte certa» e lo ha reso particolarmente orgoglioso di essere il comandante «di uomini coraggiosi come loro». Belle parole anche dal sindaco Gianni Alemanno: «Rivolgo un doveroso e sentito plauso ai carabinieri intervenuti con solerzia e tempestività. Stessi plausi dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti e dal governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, che ha aggiunto: «Accanto ai controlli e alle norme è indispensabile proseguire con attività di informazione e prevenzione sulla quali la Regione è già impegnata affinché tra i giovani si radichi una maggiore cultura della sicurezza».

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