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Spariti i fondi salva-negozi Il bando è scaduto a gennaio

Negozi chiusi

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Il bando per un contributo finanziario alle botteghe storiche capitoline era atteso come un miraggio. Gli effetti della crisi da una parte, l'aumento degli affitti dall'altra hanno fatto registrare in questi ultimi anni una vera e propria morìa delle botteghe storiche. Tradizioni, cultura, mestieri preziosi che a mano a mano spariscono, dalle strade così come dalla memoria. Trecentomila euro messi a disposizione dal Campidoglio per dare una boccata di ossigeno a chi davvero alza ogni mattina la saracinesca del negozio ormai solo per una passione irrinunciabile. Il bando, ricordiamo, prevede un contributo massimo erogabile singolarmente di 30 mila euro (e comunque non superiore ai 50 mila). Una salvezza per le decine di artigiani strozzati dalla crisi economica e dal caro affitti. Questi ultimi infatti sono passati da una media di 700-800 euro a 2-5 mila euro, a seconda della posizione e dell'ampiezza del locale. Mille, duemila euro in più al mese per chi rammenda tessuti, «cura» giocattoli di altri tempi, vende rare penne o libri antichi, è una cifra che «uccide» queste preziose attività artigianali. Non a caso a richiedere il sostegno sono stati poco più di cento. Ottanta quelli che, ad oggi, sembrano avere i requisiti per ottenerlo. Peccato però che quel bando atteso da anni, quell'agognata boccata di ossigeno non è ancora arrivata. Eppure il bando si è chiuso il dieci gennaio. Otto mesi fa. «Da parte dell'amministrazione c'è la massima attenzione all'artiginato e in particolare alle botteghe storiche - ricorda l'assessore al Commercio, Davide Bordoni - . La commissione sta verificando i requisti necessari per l'erogazione del contributo. C'è voluto tempo, è vero, ma si è conclusa da poco l'erogazione dei rimborsi per gli esercenti danneggiati dai cantieri pubblici. Adesso si procede con le ultime verifiche per le botteghe storiche e i contributi verranno erogati al massimo entro ottobre». Ancora due mesi. Speriamo bastino.

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