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Pochi giudici e Rignano slitta

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A Tivoli è il gran giorno. Il processo di Rignano ha inizio. I genitori dei bambini dell'asilo Olga Rovere ci sono tutti. «Non salteremo neanche un'udienza», promettono. «Vogliamo giustizia, le violenze sono certificate, ci vuole l'ergastolo». Dall'altra parte della barricata i legali delle maestre accusate dei presunti abusi sessuali su 21 bambini: «È una caccia alle streghe». Unici assenti gli imputati: le insegnanti Silvana Magalotti, Marisa Pucci, Patrizia Del Meglio, il marito Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. Lo scandalo che più di tre anni fa stravolse la quotidianità del piccolo paese alle porte della Capitale è arrivato alla fase dibattimentale. Ma è subito arrivato il primo stop: udienza rinviata al 22 settembre. Il motivo? Il collegio giudicante è «instabile»: uno dei due giudici a latere, Francesca Giordano, sta per trasferirsi a Roma e va sostituito. Il presidente del Tribunale, Bruno Ferraro, allarga le braccia: «Soffriamo di carenze d'organico». Intanto anche Tivoli, come il resto d'Italia, si divide tra innocentisti e colpevolisti. I vigili urbani presidiano via Arnaldi per evitare il caos davanti al Tribunale. Nei bar, davanti alle edicole, alla fermata dell'autobus, ne parlano tutti. In tribunale decine di curiosi si affollano davanti all'aula. L'udienza è a porte chiuse. I due maxischermi che avrebbero dovuto evitare la ressa dei giornalisti sono rimasti spenti. «C'è una legge che preclude la pubblicità dell'udienza nel caso le parti offese siano minori», spiega Ferraro. Una piccola beffa, visto che questi schermi, assieme ad altri interventi di messa a norma, «sono costati 100 mila euro», fa sapere il sindaco di Tivoli. Nonostante l'udienza sia stata rinviata, un primo successo i legali dei genitori lo hanno ottenuto. Il presidente del collegio, Mario Frigenti, ha autorizzato la citazione in giudizio del ministero dell'Istruzione (ora si attende quella del Comune). Gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone sono soddisfatti a metà: «Ancora non riusciamo a fare il processo, anche se dobbiamo dare atto che il rinvio è stato fissato alla prima udienza utile dopo l'estate». Gli fa eco l'avvocato Pietro Nicotera. «Speriamo che la stabilità del collegio a partire da settembre sia assicurata». Il presidente del Tribunale è realista: «Aspettiamo i tre magistrati deliberati dal Csm. Spero che per il 22 settembre il problema sia risolto, altrimenti ci ritroveremo nella stessa situazione». Ma i genitori sono stanchi di aspettare: «Chiediamo che il processo sia completo e veloce», dice Arianna Di Biagio, portavoce dell'associazione genitori di Rignano. Intanto, sono stati depositati gli atti del nuovo filone di indagine relativo alla «cucina bianca e rossa», il quarto casolare dove sarebbero avvenuti gli abusi. «Sono centinaia di pagine - dice il legale dei coniugi Scancarello, Roberto Borgogno - questo processo finirà con le vite degli imputati devastate e l'assoluzione finale».

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