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Trans Jennifer: Cafasso vide il carabiniere prima di morire

Gianguerino Cafasso, il pusher morto coinvolto nel caso Marrazzo

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Vestita completamente di nero, tesa, spesso in lacrime. Jennifer, il transessuale legato al pusher Gianguerino Cafasso, ha raccontato ieri in Tribunale, nell'ambito dell'incidente probatorio sul caso Marrazzo, cosa avvenne tra l'11 e il 12 settembre dello scorso anno quando il suo compagno morì in un albergo sulla via Salaria a causa di una overdose. Per quella morte sono indagati, per il reato di omicidio volontario, i tre carabinieri «infedeli» (Luciano Simeone, Carlo Tagliante e Nicola Testini) che ordirono anche un ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. «I rapporti tra Nicola Testini e Cafasso erano buoni - ha detto Jennifer al gip Renato Laviola - più di quelli tra un informatore e un carabiniere. La notte prima della morte di Cafasso si sono incontrati tra le 2.30 e le 3.00 in un parcheggio nella zona di Saxa Rubra, li ho visti e ho notato quando Nicola gli ha dato qualcosa». Anche il secondo teste ascoltato ieri, Marianna Wechsler, la donna ungherese legata per un periodo a Testini, ha affermato che tra il carabiniere della compagnia Trionfale e Cafasso non c'erano stati screzi, discussioni o litigi. La donna in passato, davanti ai magistrati, riferì che circa una settimana prima che il pusher morisse, Testini le aveva detto che «Cafasso era un suo informatore e che di lì a breve sarebbe stato arrestato». «Riteniamo che trovare Lany, la parrucchiera brasiliana, sia indispensabile per fare luce sulla morte di Brenda. È certo, ormai, che esiste una pista romena in questa vicenda che è giusto e necessario percorrere e approfondire», hanno gli avvocati Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, legali dei familiari della trans.

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