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Si concluderà entro la fine di luglio la gara europea che di fatto sostituirà l'ex appaltone Romeo per la gestione della grande viabilità di Roma.

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Nelfebbraio 2009 la giunta Alemanno revocò la maxiconcessione Romeo che «sanciva l'identificazione tra controllore e controllato» con un costo per l'amministrazione capitolina di 720 milioni di euro per nove anni e concentrando nelle mani di un privato il monopolio assoluto della manutenzione stradale. Dopo la revoca il Comune ha attivato otto specifici appalti in otto zone della città che si occupano di pronto intervento, sorveglianza e manutenzione ordinaria «a carattere continuativo - è stato spiegato - ancora oggi pienamente operativi». Il nuovo modello di gestione, per un importo complessivo pari a 75 milioni 247 mila euro riguarda 800 chilometri di strade e 11 milioni di superficie carrabile e ha una durata triennale. Il sindaco ha anche annunciato un giro di vite nei controlli alle imprese che posano cavi e tubi. «L'ultima battaglia - ha infatti spiegato Alemanno - è con le imprese che posano tubi e cavi. Sono imprese importanti ma spesso lavorano in subappalto e il controllo, anche quello dei cittadini, è decisivo affinché poi il manto stradale venga richiuso correttamente». «Spesso i lavori male eseguiti creano buche e incidono negativamente sul manto stradale - ha continuato Alemanno - si parla di un'impugnativa da parte delle imprese che vogliono far saltare il nuovo regolamento per il ripristino del manto stradale ma la nostra è una vera e propria battaglia che va avanti». Dal Campidoglio, infine, hanno fatto sapere che nel 2008 le denunce dei cittadini per sinistri causati da buche sono diminuite.

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