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Fracci o no, vogliamo tornare sul palco

Tatro dell'Opera di Roma, Carla Fracci protesta contro il sindaco Alemanno

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Al Teatro dell'Opera chiuso per sciopero, ieri sera non è andata in scena la «Madame Butterfly», c'è chi vorrebbe tornare al più presto sul palco. «Vogliamo tornare a danzare, lo sciopero non è condiviso da tanti colleghi - spiega Andrea Costa danzatore, delegato Ugl del Corpo di Ballo - anche perché così si rischia l'autogol. Insomma l'impatto mediatico di questa protesta a oltranza imposto dalla Cgil, a nostro avviso, potrebbe ritorcersi contro. Noi siamo ballerini, dobbiamo mantenere il rapporto con il nostro pubblico, ci esprimiamo solo sulla scena». Il giorno dopo l'affaire Carla Fracci che ha aggredito il sindaco Alemanno reo di non averle rinnovato il contratto a direttore del balletto lo sconcerto tra gli 800 dipendenti dell'Opera è palese. «La priorità era il decreto Bondi, i colleghi venuti da tutt'Italia, Alemanno aveva appena detto che era a favore di un tavolo negoziale e che era disponibile a fare da mediatore e quella si scaraventa su di lui fingendo di farlo per l'interesse comune - spiega un'altra ballerina che preferisce rimanere nell'ombra - E invece lo sappiamo tutti che era il suo chiodo fisso. Non parlava d'altro». Ma voi non vi sentite orfani della signora Fracci? «Assolutamente no. Ci domandiamo, piuttosto, perché a pagare per un buco di undici milioni di euro dobbiamo essere noi lavoratori e non i precedenti amministratori che, essendo esponenti dello star system, cascano sempre in piedi» spiega il sindacalista Costa. Anche la Fracci fa parte della nomenklatura? «Lei ma soprattutto il marito, il regista Beppe Menegatti, con la loro agenzia, la Compagnia Italiana del Balletto». Non era lei a gestire? «Piuttosto il marito che ha fatto tutte le regie, riadattato, ritrasformato le coregrafie ecc. Poi c'è il capitolo ospiti stanieri. Invitati a valanga. Ognuno di loro doveva lasciare il 10% del cachet all'agenzia Fracci-Menegatti. Ecco perché si chiamava pure della gente che camminava in scena». Si favoleggiano, in dieci anni, di compensi milionari per la coppia Menegatti? «Bè il compenso di dirigente è 120.000 euro, la Fracci ogni volta che andava in scena prende ne prende 5.000. Poi c'è tutto il resto». Cosa lascerà la gestione Fracci-Menegatti? «Non ha creato una Compagnia, ha stoppato le tourneè, non ha dato la possibilità di crescere ai talentuosi, ha inflazionato l'organico». E il lavoro? «Da cani, con turni anche di 12 ore necessari per fare quattro edizioni a stagione». Quanto guadagna un ballerino dell'Opera? «Io a 47 anni sono al massimo della carriera con cinque scatti: 1400 euro al mese. La mia pensione? Spero di arrivare a 800 euro».

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