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Raccolta porta a porta in crisi

Cassonetti Ama

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I residenti si lamentano, i commercianti pure. La raccolta «porta a porta» in centro non decolla e le polemiche di chi vive nel cuore di Roma e di chi ha un'attività commerciale o di ristorazione, non si placano. Centro storico, Trastevere, Testaccio, Aventino, ci sono orari e giorni in cui l'Ama passa, ritira la spazzatura e lascia i nuovi sacchetti dove buttare il materiale da riciclare e non, ma secondo le voci di chi è direttamente interessato dal servizio «gli orari indicati non vengono rispettati», «i camioncini ritardano o sbagliano i giorni», «i sacchi della spazzatura lasciati all'interno degli androni producono odori nauseanti, che in vista della bella stagione preoccupano ancora di più». Per i ristoratori e i commercianti in centro i sacchi che dovevano sparire dall'esterno dei negozi una volta abbassate le saracinesche, perché l'Ama passa direttamente a ritirare la spazzatura anche in questo caso ad orari stabiliti, «in realtà ci sono ancora e poco e nulla è cambiato». Sono i residenti a reclamare un servizio diverso e più puntuale. «Non è possibile che gli scarti alimentari e organici vengano ritirati soltanto tre volte alla settimana – racconta Davide Cerchia che abita in via Dandolo a Trastevere – nell'androne del palazzo dove abito c'era all'inizio un secchio dove diligentemente riponevamo i rifiuti. Quando ci siamo accorti che gli odori che ne uscivano erano semplicemente insopportabili l'abbiamo messo fuori, ma si riempie subito e i sacchi vengono depositati in terra. Non è certo un bel vedere». Lo stesso è capitato a Serena che abita nella stessa via. «Abbiamo di recente fatto anche una riunione di condominio per parlare della questione – racconta – perché da noi non c'è oggettivamente spazio per mettere il secchione comune dove riporre i rifiuti organici, così accade che sacchetti neri della spazzatura vengono lasciati fuori dal portone nonostante la pratica sia vietata. Ma lo sa una cosa? Non dovrei dirlo, eppure mica l'Ama ci ha fatto la multa per questo». In effetti sarebbe vietato abbandonare fuori dagli appositi contenitori o su suolo pubblico qualsiasi tipologia di rifiuti, ma se si passa verso le 8 o le 9 del mattino in via Dandolo, ad esempio, di sacchetti lasciati fuori dai cancelli ce ne sono decine. Così come se si fa una passeggiata in centro di notte non sono poche le attività commerciali o di ristorazione che continuano ad abbandonare i sacchi all'esterno. Chi lo fa lo confida alle nostre orecchie, dietro richiesta di anonimato, ma ci tiene a spiegarne la ragioni: «Prima passavano quattro volte al giorno e non avevo mai immondizia nel locale mentre ora sono costretto a tenermi per diverse ore sia l'umido che altri rifiuti nel sottoscala – spiega un esercente che ha un bar-ristorante in centro – se infatti l'organico passano a ritirarlo alle 11 del mattino, ma io chiudo alle 8 di sera perché non sono un ristorante, devo tenermi tutti i sacchi dentro al negozio fino alla mattina seguente. Ho chiamato, reclamato e scritto all'Ama, ma nessuna risposta. Allora da qualche giorno chiudo il bar e i sacchi della spazzatura li abbandono per strada, non sarà civile, ma da queste parti ci sono i topi e io non voglio rischiare di trovarmeli la mattina nel mio esercizio».

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