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Arancia meccanica nel bordello

polizia

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Rapinate, legate e poi violentate a turno. Era l'arancia meccanica di quattro pregiudicati campani, del Salernitano, su prostitute sudamericane. L'altra notte gli investigatori della Squadra mobile della sezione antiprostituzione, diretta da Maurilio Grasso, li hanno presi nelle loro abitazioni a Nocera Inferiore. Si tratta di Carmine Parmigiano e Sabato Savastano, di 31 anni, Luigi De Prisco, di 29, e Giovanni Ferrante, di 38: i primi tre sono stati arrestati per violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e violazione di domicilio, l'ultimo è stato sottoposto a fermo. A incastrarli sono state le intercettazioni telefoniche e le impronte digitali rilevate dalla polizia scientifica in uno degli appartamenti-bordello della capitale dove lavoravano le prostitute, tutte sudamericane: tre brasiliane (a Roma, in via Galoppi, via Lutezio e via Vodice) e una dominicana a Salerno (via Palinuro). Solo tre di loro hanno presentato denuncia. La storia è saltata fuori a chiusura dell'indagine Caribe, conclusa a marzo dalla stessa sezione della Mobile stroncando un giro di prostituzione gestita da sudamericani. Le ragazze, tutte consenzienti, partivano dai paesi latini, arrivavano in Spagna dove ottenevano il visto turistico sbarcando infine a Roma, dove restano circa due mesi. I quattro agivano in trasferta.  A fine giornata piombavano nella casa a luci rosse trovata attraverso gli annunci su Internet, entravano come clienti (in un caso hanno fatto uscire a calci quello vero), razziavano le lucciole di soldi, bancomat e anche cellulari, le legavano e poi le violentavano a turno. Bottino: ottomila euro. Ma non si esclude che il feroce quartetto abbia colpito altre volte. Anche in altre città.

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