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Sola e denutrita a sette anni

carabinieri

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«Facciamo il gioco del salto del recinto», le hanno detto i carabinieri dopo aver messo uno sgabello sotto la recinzione. Poi l'hanno presa in braccio e portata in caserma. Sara (un nome di fantasia) era malnutrita, sporca. E sola. Anche se ha appena sette anni i due genitori, la lasciavano per ore in compagnia delle sue fantasie di bambina, non la mandavano regolarmente a scuola anche se lei studiava con profitto e, a giudicare dai segni che aveva sul corpo, la picchiavano anche. Per questo il padre e la madre, entrambi romeni, lui di 51 anni e lei di 44, quasi sempre ubriachi, sono stati arrestati dai milutari di Frascati. La bimba è stata affidata a un istituto. È accaduto martedì verso le 19,30. I vicini della coppia, che viveva in uno spiazzo in un container e in una roulotte a Rocca Cencia, avevano dato l'allarme. E così i carabinieri sono intervenuti. Dopo averla prelevata, hanno portato la bimba da una vicina di casa, lavata, rifocillata e accompagnata in ospedale per la verifica delle lesioni. Due ore dopo i genitori della piccola si sono presentati sul posto con una busta piena di liquori e di patatine fritte. Erano visibilmente alticci. Sono finiti in cella. Alcuni abitanti hanno riferito che erano quasi sempre ubriachi. Personale femminile dell'Arma ha assistito Sara durante le visite e le cure presso l'ospedale di Frascati, prima di affidarla all'istituto di accoglienza. «Una storia terribile, un reato estremamente grave per il quale auspico, una volta accertate le responsabilità, un pronunciamento forte da parte del Tribunale dei minorenni - ha detto l'assessore comunale alle Politiche sociali Sveva Belviso - La Sala Operativa Sociale del Comune, su segnalazione dei carabinieri, è subito intervenuta in loro supporto, assistendo la bimba al momento accolta in una struttura per minori convenzionata con il Campidoglio e voglio ringraziare i Carabinieri per la professionalità e l'umanità con cui sono intervenuti. Ma il mio ringraziamento più sentito va alle persone che, segnalando la situazione alle forze dell'ordine, hanno reso possibile la liberazione della piccola dall'inferno nel quale era costretta sopravvivere». (ha collaborato Michela Galuppo)

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