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Nella Asl RmG solo la metà dei posti letto necessari

Ospedale

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«Il servizio Tac non funziona per mancanza dell'operatore nelle ore serali». Così si è sentito rispondere un fin troppo paziente cinquantenne di Affile che, pur essendosi precipitato al Pronto soccorso dell'ospedale di Subiaco mercoledì sera per un principio di malore, ha atteso in osservazione fino all'indomani per sottoporsi all'accertamento diagnostico. Ma, anche ieri mattina, non c'erano radiologi e così per il terzo tentativo è dovuto partire con l'ambulanza e arrivare fino all'ospedale di Tivoli, dove la Tac ha dato esiti tranquillizzanti. A preoccupare, invece, è la condizione del reparto di Radiologia del nosocomio sublacense che, da tempo sotto organico, dall'aprile scorso è rimasto con soli due medici dopo il pensionamento di uno degli specialisti. E la Tac, che già lavorava a mezzo servizio (usufruibile solo per i degenti, con l'utenza esterna costretta a rivolgersi agli altri ospedali) e in orario rigorosamente diurno e feriale per la mancanza della reperibilità, è sempre meno accessibile. «Sono sconcertato da episodi simili - dice il sindaco di Affile, Ercole Viri - Si combatte tanto contro la chiusura dell'ospedale montano, poi si arriva a questi paradossi: chi deve far funzionare la Tac? Vogliamo mantenere funzionante questa struttura, indispensabile per la Valle dell'Aniene, ma l'impegno di qualcuno non è pari alle richieste ed alle aspettative. È urgente una riunione degli amministratori locali per ribadire, con tutti i mezzi, la necessità di rendere efficiente la struttura ospedaliera». Un obiettivo che, secondo il bilancio di fine mandato del direttore dell'Asl RmG, Giovanni Di Pilla, è invece dato per acquisito: «A Subiaco, pur tra grandi difficoltà, è stata garantita la funzionalità dell'ospedale». La carenza fondamentale lamentata dal manager sanitario è invece quella dei posti letto, che nei sette nosocomi sono meno della metà del fabbisogno: «1,4 per mille abitanti rispetto ai 3 previsti», generando una «incontenibile mobilità passiva in particolare verso Roma».

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