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Bilancio, opposizione in piazza

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Cisono tutti in via dei Giubbonari nella prima grande conferenza stampa indetta dall'opposizione capitolina da due anni a questa parte. Dai consiglieri comunali ai presidenti di Municipio, tutti parlano con una voce sola per lanciare l'allarme sulla mancata approvazione del Bilancio previsionale 2010 del Campidoglio. Un grido che verrà ripetuto con forza il 12 maggio in un'assemblea all'Apheus e il 13 con una vera e propria manifestazione in piazza del Campidoglio. «Una manifestazione per chiedere tutta la verità sul bilancio», spiega il segretario cittadino del Pd, Marco Miccoli. Non era «mai accaduto - incalza il capogruppo Pd in Campidoglio, Umberto Marroni - che il Comune non presentasse il Bilancio e né si ricorda ricorda a memoria una situazione finanziaria simile. Questo è il fallimento del "commissario AlemannO" che arriva a chidere addirittura la nomina di un altro commissario che doveva arrivare entro aprile ma che nessuno ha ancora visto». Sotto accusa la gestione corrente e quella del commissario straordinario Gianni Alemanno. «Con Alemanno siamo arrivati a Roma accattona - ha detto il vicepresidente della commissione Bilancio, Alfredo Ferrari - il centrodestra si è riempito la bocca con Roma Capitale e invece per almeno sei mesi la capitale sarà amministrata in dodicesimi. È evidente che la politica portata avanti dal sindaco è stata un fallimento». E ancora, l'ex presidente della commissione capitolina al Bilancio per il Pd, Mario Mei: «Alemanno aspetta la nomina di un nuovo commissario, ma in questi due anni vorremmo capire che cosa ha fatto. Il governo ha anticipato 200 milioni ma per gli altri 300 occorrerà aspettare il federalismo fiscale. In una situazione del genere si poteva coinvolgere l'opposizione e realizzare un concreto piano di rientro». «Urlano» i presidenti dei Municipi di centrosinistra che si dichiarano ormai al collasso. Replica laconica dell'assessore al Bilancio, Maurizio Leo: «Iniziative di protesta e polemiche pretestuose tra le forze politiche, sulla mancata approvazione del bilancio di previsione 2010, non aiutano il risanamento dei conti della città. Dobbiamo prendere atto tutti insieme che Roma ha vissuto per troppi anni al di sopra delle proprie possibilità. I tempi delle vacche grasse sono finiti, il palleggio delle accuse non serve, bisogna continuare a tagliare gli sprechi». Sus. Nov.

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