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Bimbo fa chiasso, genitori denunciati

sanità

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 Denunciata per la risata di un bambino. Nasce così una controversa bagarre tra la dipendente di un laboratorio di analisi della Asl RmD e una giornalista. I fatti risalgono al 18 febbraio. Sono le 10 quando, insieme ai tre figli, il marito della donna e i genitori 70enni entrano in un centro prelievi di Ostia. Il più grande dei bimbi, 4 anni, deve sottoporsi a un prelievo del sangue e il papà si avvicina all'accettazione per sbrigare le dovute pratiche. Cinque minuti e la risata fragorosa del fratellino di due anni scatena l'inferno. Opposta la ricostruzione delle due parti. Per la giornalista, si legge in una lettera inviata all'Urp dell'Asl RmD, «l'impiegata si è innervosita per la risata del piccolo. Più volte e a voce alta ha manifestato il proprio disappunto». Alla protesta della famiglia l'impiegata ha risposto denunciando tutti ai carabinieri. «Presumibilmente - ipotizza la giornalista - prendendo il mio nominativo scritto sulla ricetta di mio figlio e violando così la privacy». Al contrario, l'impiegata sostiene di aver rischiato una vera e propria aggressione dal nonno del bambino che, a 72 anni suonati e cardiopatico, avrebbe perfino tentato di scavalcare il bancone. «I bambini vanno educati fin da piccoli», la sua versione. Tra denunce e controdenunce la vicenda sembra destinata a finire in Tribunale.  

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