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La cocaina va a ruba Drogati a nove anni

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È una droga «sociale». Invece di inebetire, rende più lucidi, invece di emarginare, consente di intrattenere rapporti con gli altri e di «mimetizzasi» sul posto di lavoro. Almeno se assunta in quantità molto moderate. Il cocainomane è spesso un tossicodipendente «invisibile». Non scippa le vecchiette quando è in crisi d'astinenza, si rivolge di rado ai servizi di assistenza. Per questo la polvere bianca (che si sniffa, si fuma e si inietta) è più pericolosa di altre droghe. E, anche per questo, il suo consumo è salito (nell'ultimo anno in maniera esponenziale) e le sue «vittime» sono più giovani: c'è chi comincia a «farsi» già a nove anni. Numeri allarmanti emersi dalla relazione annuale diffusa dall'Agenzia comunale per le tossicodipendenze. Nella Capitale cresce vertiginosamente l'uso di eroina, cocaina e alcol. Il dato più grave riguarda proprio la «neve», come la chiamano in gergo, che ha registrato un più 30% solo nel 2009 e ha raggiunto il 70% dei consumi. E, dopo un lieve calo tra il 2003 e il 2004, c'è stato nel 2008 il «pareggio» con l'eroina. L'assunzione di quest'ultima sostanza, che dal 2003 al 2008 era passata dal 65,8% al 43%, ha pure subito una lievitazione nel 2009 (66,4%). Un dato in controtendenza. Riguardo all'alcol, infine, il consumo è passato dal 7% nel 2008 al 19% nel 2009. Se non bastassero queste cifre a preoccupare, è utile conoscere le classi dì età dei nuovi consumatori. Quattro anni orsono fece scalpore la notizia, diffusa da Palazzo Chigi, che a sniffare erano anche ragazzini di undici anni. Bene. Anzi, male. La forbice anagrafica si è allargata. Adesso l'età del «debutto» è anche a nove anni, sebbene la media del primo utilizzo si aggiri intorno ai 19. Ma, appunto, la prima volta per qualcuno è stata a nove, per altri a 52. I tossicodipendenti che si sono rivolti ai centri di accoglienza e in generale hanno fruito dei servizi erogati per conto dell'agenzia comunale sono stati nel 2009 1.930 e sono per la maggior parte maschi (84,7%). L'età media degli utenti dei servizi è di circa 38 anni (minima 16 e massima 67). La sostanza più utilizzata è l'eroina (36,9%), di poco superiore ai valori riferiti alla coca (36,7%). A seguire, l'alcol (9,6), la cannabis o «erba» (7,2). La percentuale di utenti che dichiarano di utilizzare più sostanze è del 6,6%. I giovani tra i 21 e i 35 anni preferiscono la coca, mentre i soggetti dai 36 ai 45 sono principalmente consumatori di eroina. La fascia che comprende maggiormente «tossici» da coca ed ero va dai 36 ai 40. «Abbiamo dati allarmanti soprattutto per quanto riguarda l'età delle assunzioni. I servizi devono essere improntati sulla prevenzione e la nostra emergenza è soprattutto la cocaina», ha spiegato il presidente dell'agenzia comunale Massimo Canu. Per l'assessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio, «bisogna intervenire soprattutto rispetto al mondo giovanile». Parole sante. Ma il vero problema è un intervento che non si limiti all'emergenza (come si fa di solito) e che invece pensi a soluzioni di medio e lungo periodo, coinvolgendo società, scuole e famiglie.

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