Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roma è più sicura: si è aperto l'occhio del grande fratello

Gianni Alemanno e il sottosegratario Mantovano

  • a
  • a
  • a

Tutti presenti in piazza Giovanni da Verrazzano, nell'edificio dell'ex manifattura tabacchi che da ieri ospita ufficialmente il Centro di Controllo della Sala Unità di Crisi, primi fondamentali tasselli di quella «Sala Sistema Roma» che ha come primo obiettivo il controllo del territorio per la sicurezza cittadina. Tra i primi ad arrivare il delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi, il prefetto, generale Mario Mori, ideatore dell'intero progetto, il comandante dei Vigili urbani, Angelo Giuliani e tutti i vertici delle forze dell'ordine, dal prefetto Giuseppe Pecoraro al questore Giuseppe Caruso, al comandante provinciale dei Carabinieri, Vittorio Tomasone al comandante provinciale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro. Presenti anche le istituzioni e le aziende capitoline, tra gli altri il presidente della Commissione sicurezza, Fabrizio Santori e l'assessore alla Mobilità, Sergio Marchi. È stato il sindaco Alemanno a tagliare il nastro. Due le sale «strategiche», una per l'unità di crisi, l'altra per il monitoraggio. Cuore pulsante dell'intero sistema, il centro di monitoraggio mette in rete le telecamere presenti sul territorio. Tutti i segnali provenienti da queste saranno registrati e monitorati 24 ore su 24. In caso di emergenza, l'operatore di turno attiverà immediatamente la Sala operativa dell Polizia Municipale e le diverse sale operative eventualmente interessate all'emergenza. Inoltre, sarà possibile seguire l'emergenza fino a soluzione. Non solo, tra le numerose applicazioni del sistema, si potranno indirizzare le telecamere su una specifica emergenza, come ad esempio un'auto in fuga. Da ieri sono attive sul sistema circa 1300 telecamere, mentre entro due mesi verranno messe in rete tutte le 5.400 telecamere fissate su 300 diversi siti della città. Il «grande fratello» insomma è su di noi e sarà sempre più preciso non solo nella raccolta dati, affidata a un software già realizzato e denominato Sirs (Sistema integrato Roma sicura) ma anche nella loro elaborazione, compito che spetterà a un «cervellone» su cui sta ancora lavorando il dipartimento per la Sicurezza del Comune. Attraverso questo sofisticato software si definirà la «mappa del rischio» grazie all'impiego di tecnologie informatiche avanzate che consentono non solo di individuare ma anche di analizzare i fenomeni connessi a forme di degrado, abusivismo e disordine. «L'obbiettivo futuro - ha spiegato il sindaco - è di connettere questo sistema anche a quelli delle forze dell'ordine, per avere una grande struttura automatica per il controllo del territorio. La Sala Sistema Roma era il principale impegno del Patto per Roma Sicura che oggi si concretizza in termini strutturali. Questa è la strada su cui si stanno muovendo tutte le grandi metropoli e noi dobbiamo fare in modo di mettere Roma nelle condizioni di fare il salto di livello per renderla una città più sicura. Il controllo della polizia municipale oltre che a garantire professionalità garantirà i cittadini anche sul versante della privacy».

Dai blog