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Pugnalato dal fidanzato della figlia

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FrancescoGuidotti L'ha ammazzato con una coltellata al cuore. Il patrigno della sua fidanzata non voleva che la relazione proseguisse e che lui convivesse con lei. Dall'ennesima lite fra i due è scaturito l'omicidio. Poi l'assassino si è dato alla fuga, ma è stato rintracciato e arrestato poco dopo. È accaduto ieri intorno alle 13,30 a Monterotondo. La vittima è Sabino Coratella, 56 anni, disoccupato che si guadagnava la giornata con una serie di lavori saltuari, fra cui quello di parcheggiatore all'ospedale SS. Gonfalone. Il presunto killer è un albanese di 25 anni, ora rinchiuso nel carcere di rebibbia. Il giovane aveva intenzione di fuggire all'estero e di rifugiarsi presso alcuni amici albanesi ma è stato bloccato dagli uomini del Colonnello Giuseppe La Gala, comandante il Gruppo Carabinieri di Ostia, che lo braccavano da ore subito dopo averlo identificato grazie alle prime indagini. L'uomo è stato sorpreso e ammanettato vicino via Salaria, dove era stato individuato tramite il suo «cellulare». Al termine delle formalità di rito nella sede della Compagnia carabinieri di Monterotondo, è stato portato in carcere a disposizine dei magistrati del tribunale di Tivoli. Dovrà rispondere di omicidio volontario. I due si sono incontrati in via Monte Cristallo, allo Scalo, dove il giovane era andato a riprendere alcuni indumenti in casa della giovane con la quale conviveva e dove abitava anche il patrigno di lei. La lite è scoppiata perchè l'italiano non tollerava la relazione della ragazza con l'albanese. Dalle parole si è passati presto ai fatti. L'extracomunitario, accecato dall'ira, ha estratto un coltello a serramanico dal giaccone nero che indossava e ha colpito con un fendente al cuore Sabino Coratella, provocandone la morte istantanea. Quindi, mentre il cinquantaseienne si accasciava sul marciapiede, rendendosi conto del suo gesto, si è dato alla fuga a piedi. Alcuni testimoni oculari hanno chiamato il 112. Il corpo del poveretto coperto pietosamente con un lenzuolo è rimasto sul marciapiede fino alla rimozione e trasporto all'Istituto di Medicina Legale di Roma per l'autopsia disposta dal procuratore Luigi De Ficchi. Sabino Coratella aveva una famiglia a Roma ma viveva a Monterotondo con la compagna in via Monte Cristallo, al piano terra di una palazzina popolare di quattro piani.

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