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Pazienti drogati e costretti a spacciare

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MichelaGaluppo Anziché curare i tossicodipendenti accolti dalla comunità di recupero della Capitale presso cui operava come assistente sociale, li induceva a spacciare e a drogarsi. Era lui, F. O. trentottenne di Ariccia, che, insieme a un autista del Comune di Albano Laziale, A. P., 41 anni (già arrestato per lo stesso reato circa un anno fa tra Sperlonga e Gaeta), capeggiava un vasto giro di droga scoperto dai carabinieri della stazione di Cecchina e che coinvolgeva i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Marino e Genzano. Dopo un anno e mezzo di indagini, nel corso delle quali sono stati sequestrati circa cinque chili di droga, tra hashish, marijuana e cocaina, all'alba di ieri duecento carabinieri diretti dal maresciallo Enrico Cortese e dal maggiore Ivo Di Blasio, sotto la supervisione del colonnello Rosario Castello, comandante del Gruppo Frascati, hanno notificato undici provvedimenti cautelari e consegnato sessantadue avvisi di garanzia. Tanti sono infatti gli indagati dell'operazione denominata «Drogacast», appunto droga ai Castelli Romani. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Velletri, Roberto Nespeca, su richiesta del sostituto procuratore Luigi Paoletti, che ha coordinato le indagini. Secondo gli inquirenti responsabili della gang erano appunto A. P. e F. O. ma un ruolo fondamentale lo aveva anche l'intera famiglia del primo: la madre, anche lei dipendente del Comune di Albano Laziale, il fratello e il padre, un sarto. Proprio presso la sua abitazione, nel corso delle indagini, sarebbero stati sequestrati trentamila euro e diverso stupefacente. La droga, secondo gli investigatori, era diretta prevalentemente ai tossicodipenenti dei Castelli Romani e arrivava dalla Campania. Oltre ai due «boss» della banda in carcere sono finiti: S. P. 24 anni; R. R., 38; E. P., 30, e C. B., 26. Arresti domiciliari per il diannovenne A. F. I genitori di A.P., A. A., 66 anni, e Al. P., 70, sono stati condannati all'obbligo di firma mentre obbligo di dimora per il ventottenne M. T. e il diciottenne F. C.

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