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Raid razzista al bar bengalese

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Il raid è avvenuto poco dopo le 18. Un gruppo di quindici italiani tra i 15 e i 20 anni, molti dei quali a volto scoperto, ha fatto irruzione in un fast food di via Murlo, alla Magliana gestito da bengalesi. Armati di bastoni e spranghe di ferro hanno cominciato a colpire prima i vetri del locale, poi all'interno, le macchinette del videopoker, tirato sedie e ferito tre persone, tra le quali il fratello del gestore del locale (in quel momento assente), Mohamed Masumia. Panico nel locale: sotto choc una donna incinta che stava mangiando nel locale, mentre un altro cliente è scampato all'aggressione chiudendosi in bagno. I teppisti hanno anche rubato l'incasso della giornata. Probabile l'aggressione a sfondo razziale. L'estate scorsa infatti l'auto dello stesso gestore, che ha la cittadinanza italiana, è stata oggetto di atti vandalici e scritte xenofobe. Alcuni teppisti sono stati già identificato e avrebbero precedenti sempre per questo tipo di aggressioni. Intanto oggi alle 15 si terrà una manifestazione antirazzismo davanti al locale della Magliana, mentre la comunità bengalese domani alle 11 sfilerà in corteo per dire no al razzismo e chiedere la solidarietà dei residenti. Hanno già aderito 500 immigrati. Bachu, il portavoce dell'associazione bengalese Duhumcatu, chiede al prefetto «una risposta forte a chi cerca di terrorrizzare noi lavoratori immigrati». Dura la reazione del sindaco Alemanno che ha condannato senza mezzi terminiil raid della Magliana. «Quello avvenuto oggi (ieri ndr) alla Magliana è un episodio estremamente grave ed inquietante sia per la violenza dell'aggressione, sia per il carattere di gruppo con cui è stata attuata - ha commentato il primo cittadino -. Mi auguro che gli inquirenti facciano piena luce sul movente di questi reati assicurando alla Giustizia il più velocemente possibile i responsabili di quanto accaduto». Per il deputato del Pd ed ex assessore alla Sicurezza del Comune di Roma, Jean Leonard Touadi si tratta di un segnale estremamente preoccupante. Episodi del genere necessitano di una risposta immediata. Mi auguro che già nelle prossime ore si possano assicurare i colpevoli alla giustizia e si possa fare chiarezza su un ennesimo episodio che con molta probabilità ha una matrice xenofoba e razzista». (ha collaborato Dario Martini)

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