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Lavavetri irriducibili

Lavavetri a Roma

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Di nuovo all'opera. Regolarmente. Come erano soliti fare prima dell'entrata in vigore dell'ordinanza, firmata a dttobre dello scorso anno dal sindaco Alemanno. Lavavetri ed artisti di strada sono tornati puntuali ai semafori della Capitale, accanto a mendicanti, zingarelle (anche con minori al seguito), venditori di fazzoletti ed elemosinanti di ogni età, che si aggirano scalzi in condizioni a dir poco indecenti fra le auto. Gli «irriducibili» - tra artisti di strada e pulisci-vetro di professione - spopolano agli incroci delle principali vie della città, sfidando il rischio di essre espulsi, pur di racimolare qualche spicciolo.   I cento euro di multa non sono serviti a nulla. Non è bastato gridare alla punizione e far entrare in vigore un provvedimento ad hoc. Come non hanno colto nel segno i controlli sparsi qua e là. Sì, perché impassibili, loro continuano ad esercitare il «mestiere». I dati ufficiali forniti dal Campidoglio di recente parlano di un calo del 70% del fenomeno. Il presidente della Commissione capitolina Sicurezza urbana, Fabrizio Santori, elogia il significativo sforzo della polizia municipale, rimarcando la necessaria «collaborazione sinergica tra cittadini e agenti accertatori». Un modo per dare una mano al Comune sulle segnalazioni, «a cui devono seguire - spiega Santori - interventi immediati, affinché possa essere possibile cogliere i soggetti nella flagranza dell'illecito». Nei fatti, però, l'ordinanza sembra proprio non aver per nulla scoraggiato la pratica in città, diventata ormai consuetudine. Non importa la sanzione o la possibilità di tornare al proprio Paese di origine. I lavavetri non si lasciano intimorire dalle regole. Ecco la mappa delle vie dove, aggirando i dettami dell'ordinanza comunale, per usare un eufemismo, si vedono puntualmente in azione. Iniziamo con via di Porta Capena, di fronte alla Fao. Postazione fissa di mattina per lavavetri, in special modo verso l'ora di pranzo: puliscono, chiedono tranquillamente le monete. Su viale Parioli, angolo via Stoppani, non mancano mai, soprattutto di sabato: la maggior parte sono ragazzi e bambini. Già dalle 8:30 i lavavetri entrano in azione anche in via Appia Nuova, angolo via Appio Claudio e via Portuense. Una vera e propria invasione anche su viale del Policlinico, via Casilina, Largo Preneste e via Prenestina, dove i controlli mattutini latitano. Ma anche su via Tuscolana, angolo Porta Furba e, scendendo dai Parioli in direzione centro, a Via Flaminia fino alle 13. Dopo le 19, si vedono soprattutto su via delle Conce, all'angolo con Via del Porto Fluviale. Ma anche a Piazza Belli a Trastevere e, in prossimità del civico 71 di Viale Togliatti, intorno alle 19:30, oltre che a Ponte Risorgimento. Alla vista dei vigili si danno a gambe levate, ma il giorno dopo sono pronti a rimettersi a lavoro cambiando postazione. Comunque sempre presenti. Di artisti di strada, per la verità, se ne contano di meno.   Ma anche loro non è che si siano del tutto dissolti. Rimangono, tra la curiosità dei romani e dei turisti, al semaforo di Piazzale delle Belle Arti, di Piazza delle Cinque Giornate a Prati e su Via Cristoforo Colombo ad orari alterni: in scena giocolieri che «allietano» l'attesa con vari numeri e acrobazie. Mentre, ogni mattina fino alle 13, ai semafori di viale XXI Aprile (Quartiere Trieste) si vedono tantissimi suonatori di violino; molti di loro continuano poi l'esibizione sugli autobus, chiedendo immancabilmente l'elemosina a conclusione della virtuosa esecuzione. Una nuova e insolita trovata. Come quella del mendicante di turno che palleggia al semaforo di via Principe Amedeo divertendo gli automobilisti impazienti bloccati nel traffico. L'ordinanza scadrà alla fine di giugno. Ma i lavavetri, di appendere al chiodo gli attrezzi del mestiere e abbandonare i semafori, non ci hanno proprio mai pensato.  

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