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Campo de' Fiori, morte di un "nasone"

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Prima del 2000, prima che a Campo de' Fiori iniziassero i lavori per rifare la piazza, c'erano quattro fontanelle. Una per ogni lato. Poi il Comune decise di toglierne due. Ne rimasero un paio. Il minimo indispensabile per uno dei luoghi simbolo di Roma, che ospita il mercato più famoso della Capitale. Ma oggi tra i banchi di frutta e verdura sono sparite anche quelle. A Campo de' Fiori non c'è più una fontanella. Entrando dal lato di via dei Giubbonari è rimasta la carcassa di una fontanellina arruginita. «Questa qui sono due mesi che sta così - dice Pietro, che lavora da decenni al banco di frutta proprio lì di fronte -, gli hanno rotto il "naso" e dovevano ripararla. Poi un giorno qualcuno è venuto, ha chiuso l'acqua ed eccoci qua». «Abbiamo chiamato e richiamato per aggiustarla», dice Stefano che lavora a dieci metri di distanza dall'«ex fonte».  «Per prendere un po' d'acqua dobbiamo andare a piazza del Biscione», urla Mario passando con una pila di cassette di legno vuote e una sigaretta spenta in bocca. Tutti devono andare a via del Biscione, perché dell'altra fontanella della piazza non è rimasta nemmeno la carcassa. «La fonta...che? - si domanda ridacchiando il ragazzo che carica la frutta sull'Ape 50 - C'era! Poi un taxi non l'ha vista e l'ha sfondata». Così al posto dell'acqua ci sono due transenne e un po' di calcinacci che coprono un buco. Claudio Zampa è il presidente del mercato e spiega: «L'abbiamo fatta sistemare più di dieci volte ma siamo sempre allo stesso punto. Pensare che a volte mi porto l'acqua da casa, oppure ci tocca andare a riempire i secchi in una fontana vera». Campo de' Fiori resta a secco. E spera di tornare alla normalità. Ma un po' in tutto il centro di Roma le fontanelle assomigliano sempre più a un relitto dimenticato. Le automobili parcheggiano a pochi centimetri dal becco da cui sgorga l'acqua. Succede a piazza S. Caterina della Rota, via dei Banchi Vecchi, piazza Testaccio, piazza Sonnino, via Portuense. A piazza Santa Maria Liberatrice una bimba bionda in jeans, maglione e piumino interrompe la sua corsa con gli amici per dissetarsi un poco. Prova ad accostarsi alla fonte ma non riesce: c'è un suv proprio nel punto in cui dovrebbe avvicinare il visino. Ci prova e ci riprova. E quando, quasi con un'acrobazia, riesce a bere, l'ultimo sorso lo sputa con rabbia sul cofano dell'auto. «Così ti impari», fa la piccola. Anche Monteverde Vecchio resta a secco. A via Ugo Bassi, sopra la scalinata, c'è un giardinetto con una fontanella in mezzo. Non ha becco. È avvolta più volte da un nastro biancorosso legato a un paio d'alberi. La gente passa ma neppure la nota. Anche lei è semi-nuda, senza arti è un pezzo d'arredamento vecchio e inutile. Come quella di Campo de' Fiori ha perso il suo «nasone».

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