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Grandi famiglie, nidi scontati

scuola

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Nidi scontati per le famiglie dai tre figli in sù, tariffe agevolate per scuole dell'infanzia e servizi socio-assistenziali, e sistemi contributivi di sostegno in una logica a misura di famiglia: in altre parole, un «quoziente Roma» sul modello di Parma. Si può fare. La conferma che l'aspirazione delle grandi famiglie prende corpo arriva dal viaggio a Parma dell'assessore capitolino alle Politiche scolastiche e della famiglia Laura Marsilio, che giovedì ha incontrato la delegata all'Agenzia per la Famiglia del Comune di Parma, Cecilia Maria Greci. Certo Roma non è Parma, a cominciare dal numero dei residenti e dal tenore di vita: nella città emiliana vivono 200 mila persone, meno di quante ce ne siano da noi al Portuense. E a Parma è considerato povero chi guadagna 50 mila euro lordi l'anno. Ma il dado è tratto. «Con Parma ci stiamo confrontando perché abbiamo ravvisato la stessa visione sulle politiche da mettere in campo per sostenere la famiglia» conferma Marsilio. E c'è la volontà di imboccare una strada sottoscrivendo un «protocollo d'intesa per lavorare a un progetto globale a sostegno della famiglia» spiega l'assessore, che comprenda pure «un percorso che porti anche a Roma la possibilità di agevolazioni per famiglie numerose a partire dai 3 figli. E all'applicazione di una sorta di quoziente familiare in tutti i settori, iniziando dalle tariffe educative scolastiche». L'Assessorato ha già avviato un tavolo con il Forum delle famiglie del Lazio e le associazioni delle Famiglie numerose aperto anche «alle famiglie iscritte nel nostro registro» dice Marsilio. Ma anche se il quoziente familiare «è un importante passo che l'amministrazione capitolina vuole portare avanti per creare una cultura a misura di famiglia», la meta sono gli «aiuti a 360 gradi per la famiglia che esprime nuovi bisogni». Da subito 785 nuovi posti negli asili convenzionati, di cui 287 nel Municipio VIII; 400 nel XIII e 48 nel VII, i territori più giovani. E cinque Centri di ascolto per famiglie in difficoltà. E nuovi servizi. Come i Centri sperimentali per famiglie con bambini fino ai 3 anni, da creare in rete col privato sociale, dove le «famiglie saranno coinvolte attivamente nei servizi e nelle attività con i bambini per promuovere, in una prospettiva di sussidiarietà, un metodo di lavoro condiviso e con la loro partecipazione nella cura dei bambini». Insomma, anche mamma e papà all'asilo coi figli.

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