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Quando è tornato sul posto non li ha più trovati, per questo un ingegnere romano di 35 anni, ha reso pubblica la sua storia per ringraziare due barboni, un uomo e una donna che giorni fa l'hanno soccorso in via di Porta San Lorenzo dove aveva avut

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-in un attimo sono caduto rovinosamente ruzzolando in terra più volte. Quando ho ripreso conoscenza queste persone erano già vicino a me. Mentre ero sull'asfalto la donna ha preso delle coperte, forse quelle che usa la notte per ripararsi dal freddo in qualche angolo di strada, e me le ha messe sotto la testa. Intanto l'altro senzatetto, anche se mezzo ubriaco, non ha smesso un attimo di parlarmi e rassicurarmi». Ad aiutare Massimo anche uno straniero, «forse un filippino o un indiano», che ha chiamato l'ambulanza, recuperato e parcheggiato lo scooter. Alla fine l'ingegnere se l'è cavata con tanta paura e una mano rotta. «Uscito dall'ospedale sono tornato a recuperare il motorino - conclude - speravo di trovare queste persone nei paraggi ma non c'erano più. Erano tornate invisibili, così come mi erano sembrate apparire dal nulla quando avevo aperto gli occhi dopo la caduta».

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