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«Ma via Nizza è già un deserto»

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Ieriinfatti sono partiti i lavori di installazione degli «occhi elettronici» di sorveglianza della corsia preferenziale dell'Atac nella strada che da Piazza Fiume arriva fino a viale Regina Margherita e la protesta dei negozianti non si è fatta attendere. Per la terza volta hanno tentato di bloccare i lavori, ma in quest'occasione le ruspe hanno scavato lo stesso. Non sono, infatti, bastate le proteste di quanti nella via abitano o lavorano a fermare gli operai incaricati dal nuovo provvedimento del Campidoglio. Già ad agosto e a maggio di due anni fa i commercianti di via Nizza avevano manifestato contro l'installazione delle telecamere riuscendo, in quelle occasioni, a bloccare i lavori. Ma ieri proprio nella stessa via, dove il piano anti-furbi era stato deciso già nel 2007, si è assistito ad una escalation della rivolta. «Da quando questa strada è stata chiusa al traffico privato - dice Francesco Degni, presidente del comitato dei commercianti di via Nizza - la zona è diventata un deserto dal punto di vista commerciale. Solo in questa via, dal 2005 ad oggi, hanno chiuso già venti esercizi commerciali. Al presidente del municipio, Sara De Angelis, chiediamo di farsi portavoce, presso il sindaco, delle nostre preoccupazioni perché con la telecamera la situazione non potrà che peggiorare». «La protesta di via Nizza non è contro la telecamera, ma contro la corsia preferenziale. Il tavolo è aperto e la settimana prossima ci sarà un incontro con il Municipio». A dirlo è l'assessore comunale ai Trasporti Sergio Marchi, intervenuto ieri sulla questione durante la presentazione delle nuove telecamere di sorveglianza su altre otto corsie preferenziali del Comune. Secondo Marchi, «il problema ha radici molto lontane e non dipende dall'installazione delle telecamere». Secondo l'assessore, infatti, il problema non è che «Roma ha troppe corsie preferenziali, ma troppo poche». Ner. Sto.

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