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E per Villa Fulvia in campo 200 bambini

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Arrivadalle famiglie di 400 disabili, per la metà bambini, ricoverati presso la Casa di Cura Villa Fulvia, sull'Appia al Quarto Miglio. La Casa di Cura, che offre servizi e prestazioni sanitarie ambulatoriali e domiciliari (ex art. 26 Legge 833 del 1978) di riabilitazione, non ha ancora ricevuto l'assegnazione del budget 2010 e l'implementazione dell'accreditamento promesso più volte dal servizio sanitario regionale. In assenza dei fondi, più volte promessi dalla Regione Lazio e mai concessi, è impossibile per la Struttura continuare l'attività a causa dei costi elevati. Si configura così lo scenario peggiore: il licenziamento graduale dei 130 operatori addetti alle cure di bambini affetti da forme di autismo e da altre patologie molto gravi e l'inevitabile chiusura. Ma la conseguenza deteriore sarebbe data dall'impossibilità di curare in altre strutture così attrezzate e qualificate, i 400 pazienti di Villa Fulvia, unica struttura nel territorio che abbia la possibilità di trattare tali patologie. E dire che tutto era nato dall'emergenza chiesta dalla Regione Lazio a causa dello scandalo "Lady Asl" che coinvolgeva l'Azienda Sanitaria Locale RmB e che aveva visto il suo esordio nel 2006, quando cioè, a causa della chiusura del centro di Neuropsichiatria Infantile "Sant'Antonio" e su specifica richiesta della Regione ai vertici di Villa Fulvia, personale e pazienti di quella struttura vennero assorbiti e accolti tempestivamente dalla Casa di Cura. Dopo le innumerevoli difficoltà e le manifestazioni di protesta dei mesi scorsi da parte di dipendenti e comitati dei parenti dei malati che avevano contribuito a far sanare dalla Regione il debito pregresso, torna l'incubo della chiusura. «A nulla sono servite le nostre richieste ai vertici della Regione Lazio per ottenere il diritto alle cure dei nostri cari» spiegano dal Comitato di coordinamento dei parenti dei malati.

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