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"Violentata al veglione"

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Il castello di Roccalvecce, Viterbo

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Un altro Capodanno con stupro. Una 24enne romana sarebbe stata violentata nel bel mezzo del veglione organizzato nel Castello di Roccalvecce, nell'omonima frazione di Viterbo, a pochi chilometri dal capoluogo della Tuscia. Nessuna querela, per il momento. Ma la ragazza avrebbe comunque rilasciato alcune dichiarazioni agli agenti del commissariato Flaminio Nuovo di Roma chiamati dal personale dell'ospedale Sant'Andrea.   La giovane di 24 anni avrebbe raccontato alla polizia che qualcuno, probabilmente più persone, avrebbero abusato di lei approfittando di un suo momento di incoscienza provocato dall'abuso di alcol. Il fascicolo dell'inchiesta giungerà oggi stesso alla Procura della Repubblica di Viterbo, competente per territorio, per essere messo a disposizione della magistratura. Allo stesso modo, dell'accaduto è stata informata dai colleghi capitolini la squadra mobile di Viterbo. La ragazza si è presentata al Sant'Andrea sabato sera, dove è stata sottoposta ad accertamenti dai medici del nosocomio romano. I risultati di questi primi esami saranno contenuti probabilmente nel fascicolo inviato dalla procura romana a quella viterbese insieme ad alcuni reperti biologici prelevati dagli indumenti della giovane. La ventiquattrenne, che nella denuncia avrebbe affermato di aver partecipato a una festa privata, con altre quaranta persone, organizzata nell'antico complesso turistico-alberghiero, avrebbe ricordi molto frammentari dell'accaduto. Ancora da appurare se si sia appartata di suo spontanea volontà per riposare in una stanza da letto lontana dal frastuono della festa e sia stata poi raggiunta dal gruppo, o se sia stata allontanata dal resto degli invitati dagli stessi che poi l'avrebbero violentata. Mentre sembra essere sicuro che lo stupro sia stato consumato mentre la ragazza era fuori di sé per il troppo alcol bevuto. Così poco lucida, quella notte, da dichiarare alla polizia di essersi resa conto di essere stata stuprata solo il giorno seguente, dopo aver visto tracce - forse di sperma - lasciate sui suoi indumenti intimi e dopo aver avvertito disturbi all'apparato genitale. La ragazza, che non presenterebbe comunque evidenti segni di violenza sul corpo, avrebbe inoltre detto agli agenti del commissariato Flaminio Nuovo di non essere in grado di ricordare se le siano state somministrate apposta sostanze per renderla incosciente. Secondo indiscrezioni avrebbe anche fatto i nomi degli stupratori, o dello stupratore, a cui non dovrebbe essere difficile risalire se il materiale biologico rinvenuto e già a disposizione degli inquirenti fosse davvero sperma. Il proprietario e gestore del palazzo settecentesco che domina Sant'Angelo di Roccalvecce, Diego Afan de Rivera Costaguti, raggiunto al telefono, ha detto di aver appreso solo ieri la notizia da un amico che a sua volta l'aveva sentita al telegiornale regionale. La notte di San Silvestro - ha spiegato Costaguti - così come nei due giorni successivi al Capodanno, è stato sempre convinto che la serata nel castello si fosse svolta regolarmente e senza incidenti di alcun tipo».  

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