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Risparmi e controlli cambiano i servizi

Campidoglio

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Centosei società, quattro miliardi di patrimonio netto, oltre 27 mila dipendenti. Sono i numeri del «Gruppo Roma», ovvero delle aziende partecipate, direttamente o indirettamente, dal Campidoglio. Numeri, tuttavia, destinati a cambiare in fretta. Ieri, infatti, la giunta capitolina ha varato il cosiddetto «Piano Leo», ovvero la riorganizzazione delle partecipate comunali presentata dall'assessore al Bilancio, Maurizio Leo e frutto di un lavoro congiunto con una commissione creata ad hoc nel luglio scorso e composta da Massimo Tezzon, Stefano Granati, Paolo Bertoli e Giorgio Benvenuto. Il piano, suddiviso in più delibere, inizierà l'iter di approvazione (giunta-commissioni-Consiglio comunale) a gennaio e si dovrà concludere, e dunque attuare, entro dicembre 2010/gennaio 2011, secondo quanto stabilito dal Decreto Ronchi che disciplina il sistema delle partecipate comunali. Quattro gli indirizzi dettati dal «Piano Leo», che puntano sostanzialmente al dimezzamento delle società capitoline, come del resto indicato nel programma del sindaco Alemanno, alla «super visione» del Campidoglio attraverso la creazione di una "holding» e un maggiore controllo, anche interno, delle partecipate. Nel particolare: Controllo: Verranno definite nuove regole di gestione in base alle quali l'amministrazione capitolina avrà un controllo sulle società pari a quello che esercita sui propri uffici. Il Campidoglio detterà poi gli indirizzi per la stesura dei Rapporti Previsionali Aziendali annuali, nei quali si fisseranno obiettivi, budget, assunzioni, politiche finanziarie. In ogni società poi, dovrà essere presente un dirigente contabile, scelto dal Comune, con il compito di monitorare costantemente la situazione economica e finanziaria della società. Contratti di servizio: Il riassetto delle partecipate implicherà la revisione dei contratti di servizio e di appalto. Saranno dunque rivisti i criteri di determinazione dei costi, valutati non più in base alla spesa «storica» ma ai costi «standard», cioè sulla media dei prezzi di mercato. Partecipazioni: Verranno dismesse le partecipazioni non necessarie, si elimina in tal modo la sovrapposizione di società. A tal fine si procederà a fusioni, scissioni e riorganizzazioni aziendali. Allo studio poi una maggiore partecipazione dei dipendenti alla gestione dell'azienda. Holding: Verrà costituita una società capogruppo, una "holding", appunto, alla quale saranno conferite le quote azionarie del Comune, con il fine di rafforzare la catena di controllo sulle società e realizzare un vero e proprio «Gruppo». Questo comporta ad esempio l'unificazione dei servizi (centrale unica degli acquisti, benefici fiscali, ecc). Il piano, che garantisce gli attuali livelli occupazionali, verrà sottoposto anche alle parti sociali.

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