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Visite a casa con l'ambulanza

Due bambini a letto con la febbre alta visitati da una pediatra

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La paura fa novanta. Ma frena l'assalto ai pronto soccorso per il timore di contrarre il virus H1n1 in ospedale. Mentre schizzano le chiamate al numero verde della Regione Lazio, 14.328 in 10 giorni, effettuate anche da bambini mentre il 5% delle telefonate arriva da fuori regione, per chiedere consigli ai medici dell'Ares 118 ed essere rassicurati. E, insieme alle telefonate, aumenta anche l'invio di soccorso domiciliare in ambulanza, «21 volte maggiore a novembre». Tutto questo mentre nel Lazio aumenta l'incidenza dei contagi per l'influenza A, arrivati a 17 ogni mille abitanti. La maggior parte dei casi (80%), secondo i dati forniti dai medici per la sorveglianza epidemiologica, si registra nella Capitale e la fascia di età più colpita è quella che va dai 5 ai 14 anni (66 casi ogni mille abitanti). Allo stesso tempo, cala il numero degli accessi ai pronto soccorso e dei ricoveri in ospedale. Il Sistema di sorveglianza sindromica di Laziosanità-Asp conferma «che non si registrava un dato così basso dal 23 ottobre». L'altro ieri gli accessi ai pronto soccorso sono stati 163 e 22 i ricoveri registrati. E non manca la polemica sulle vaccinazioni: tra il presidente della commissione Sanità del Comune di Roma, Ferdinando Aiuti, e il vicepresidente della Regione, Esterino Montino. Oggetto: le vaccinazioni. «Le affermazioni del direttore dell'Area scientifica dell'Asp, Sergio Borgia, circa l'inutilità della vaccinazione antinfluenzale sono in contrasto con il ruolo dell'agenzia di Sanità pubblica e l'attuale campagna di vaccinazione. Chiedo chiarimenti in merito al presidente di Laziosanità Asp, Lucio D'Ubaldo, e al vicepresidente della Regione Montino», chiede Aiuti, che attacca: «dopo i ritardi per la programmazione della campagna di diffusione dei vaccini contro l'influenza A, le disfunzioni organizzative tra Regione, medici e pediatri di famiglia e l'assenza di una corretta campagna d'informazione regionale, l'immagine della sanità pubblica sta precipitando sempre più in basso». «Il professor Aiuti - risponde Montino - ha confuso la campagna di vaccinazione antinfluenzale con quella elettorale. Lo dimostrano le sue parole, totalmente prive di senso delle istituzioni e aliene a qualunque interesse per la salute dei cittadini del Lazio». Chiude il caso l'Asp che nega di voler contrastare la «promozione della vaccinazione». «L'equivoco può essere sorto, come spesso avviene, - chiarisce una nota dell'Agenzia - da una lettura di alcune frasi estrapolate da una lunga intervista a carattere scientifico rilasciata nel corso di una trasmissione televisiva. L'appello che l'Agenzia rinnova è volto a mantenere alta l'attenzione, senza inutili allarmismi, sui rischi e sulle conseguenze di un fenomeno influenzale destinato a prolungarsi ancora per mesi». Da questo fine settimana, intanto, le linee del numero verde della Regione per l'influenza A arriveranno a 12 e saranno attive dalle 8 alle 20. È stata potenziata anche la guardia medica nelle ore notturne: arriveranno 10 nuovi medici, tra questi alcuni si dedicheranno al servizio di guardia medica, altri a quello del numero verde, ha fatto sapere ieri, alla presentazione del report, il direttore Ares 118 Marinella D'Innocenzo.

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