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Cadavere sotto il letto in una pozza di sangue

Gli uomini della scientifica sul luogo del delitto

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Giallo all'Appio-Statuario. Iera sera il corpo di Laura Zambani, 55 anni, è stato ritrovato vestito in una pozza di sangue con la testa infilata in un sacchetto di plastica sotto il letto della sua camera, in via Squillace 21. L'allarme alla polizia è stato dato poco prima delle 20 da un suo amico, preoccupato perché non la vedeva da qualche ora. Sul posto si sono precipitati gli agenti del commissariato Tuscolano che hanno trovato la porta di casa chiusa. È stata aperta dai vigili del fuoco. La scena che si è presentata davanti agli uomini delle forze dell'ordine era macabra: sul pavimento c'erano strisce di sangue, come se il corpo fosse stato trascinato. Ma la dinamica dei fatti non è stata ancora chiarita. Ieri sera nell'appartamentino che si trova al piano rialzato di una palazzina di tre piani sono arrivati il medico legale e il sostituto procuratore Bice Barborini, insieme con gli uomini della Squadra Mobile e la dirigente Silvia Franzè. Sgomento tra i vicini di casa. «La vedevo ogni tanto in macelleria - riferisce un'inquilina della palazzina - Era una signora normale, con i capelli mori e lunghi, dall'aspetto non eccentrico». «Questa è una zona tranquilla - conferma un'altra residente - Non accade mai niente di strano, né reati né violenze». «L'ultimo fattaccio che ricordo - fa eco un altro - è il suicidio di un uomo, avevo quasi i pantaloni corti». E in effetti la zona dà l'impressione di essere davvero tranquilla. In via Squillace le palazzine sono tutte basse, dall'aspetto gradevole. Ed è anche ben servita. A poca distanza ci sono un supermercato, un ufficio postale, un bar e un ristorante. Un microcosmo a tutto tondo. Anche lo stabile in cui abitava la vittima ha un aspetto gentile. L'entrata è al centro. Accanto ci sono soltanto due negozi: a sinistra un'erboristeria e a destra una macelleria che frequentava anche lei. Per accedere alla sua casa bisogna oltrepassare un cancelletto che si trova sull'inferriata alla destra del palazzo, passare sul selciato di un piccolo giardino, inerpicarsi su due scalinate per trovarsi sul ballatoio di un piano rialzato dal quale si entra nell'appartamento. Ed è lì che c'è stata la mattanza, ancora tutta da spiegare. Le indagini sono aperte a tutto campo. Gli investigatori soprattutto cercano nelle amicizie della donna, tra eventuali inimicizie. Ma non tralasciano neppure ipotesi che al momento sembrano distanti da qualsiasi spiegazione, come per esempio nel mondo delle tossicodipendeze e della prostituzione.

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