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Alemanno: borse lavoro ai lavavetri

Roma, lavavetri al semaforo (foto Gmt)

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{{IMG_SX}}ROMA - Gli hanno tolto spazzola e secchione, agli incroci stradali. Ma gli metteranno in mano la ramazza o il pennello per ripulire i muri imbrattati dai writers. E dopo 15 giorni di tirocinio, i lavavetri avranno il "patentino" per affiancare le squadre di decoro urbano, per servizi antidegrado, che non equivarrà a un'assunzione a tempo indeterminato. Il cardinale vicario del Papa per la Diocesi di Roma Agostino Vallini ha chiesto al sindaco di Roma Gianni Alemanno di «tutelare il diritto alla sopravvivenza dei più deboli», durante un incontro ieri mattina nel palazzo del Laterano. E il primo cittadino, che «non ritira l'ordinanza», risponde con «borse lavoro», per i «lavavetri», che dopo una fase di «avvio sperimentale», «se positivo», saranno estese anche «ai nomadi». Anche se nell'ordinanza «è già previsto il reinserimento delle persone più deboli, sfruttate dal racket. «Poi - ha rassicurato il sindaco -, le coinvolgeremo in attività alternative a quelle che svolgono e che dovranno cessare perché illegali o negative per la cittadinanza». «La domanda di legittima sicurezza dei cittadini che la pubblica Amministrazione ha il dovere di tutelare non può non essere coniugata con il diritto naturale di ogni uomo alla sopravvivenza e alla ricerca di condizioni per una vita dignitosa» aveva esordito il Cardinale Vallini che si è fatto portavoce del «malessere» da lui raccolto «nella comunità ecclesiale, in tanti cittadini, e «alcuni rappresentanti delle istituzioni». E ha invitato a «individuare iniziative e strumenti alternativi e integrativi che mostrino il volto umano della città e siano di sprone ai cittadini a non guardare soltanto ai propri interessi ma al bene di tutti, promuovendo così la pace sociale ed una credibile testimonianza educativa alle nuove generazioni». Sulla necessità di «superare le paure» in materia di immigrazione, spesso «ridotta ad una questione di ordine pubblico da affrontare con la repressione», si è levata ieri anche la voce della Santa Sede, con le parole del presidente del Pontificio consiglio della Pastorale per i migranti e i rifugiati, mons. Antonio Maria Vegliò, che lunedì aprirà il sesto Congresso mondiale in Vaticano.

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