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Famiglie più povere, ma la crisi frena

Gianni Alemanno

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Una regione che parla sempre più straniero e in cui i reati sono in diminuzione e il sistema economico tutto sommato riesce a fronteggiare la crisi, nonostante famiglie povere e cassintegrati siano in aumento, calino le compravendite immobiliari e crescano gli sfratti. È questa la fotografia del Lazio che emerge dal «Rapporto 2009 sullo stato delle Province» elaborato da Upi Lazio in collaborazione con Eures. Sicurezza - Nel 2008 nel Lazio i reati sono diminuiti del 13,7%, una percentuale doppia rispetto al -7,6% nazionale. Aumenta però la percezione di insicurezza dei cittadini. La riduzione più consistente dei reati si registra nella provincia di Roma (-15,3%), seguita da Latina (-9,6%) e da Frosinone (-6,7%). A Viterbo e Rieti invece i reati aumentano rispettivamente del 2% e dello 0,3%. Il 58,7% dei cittadini si sente sicuro, mentre 4 cittadini su 10 esprimono la percezione opposta. A manifestare le paure maggiori sono donne e anziani. Sono proprio i Comuni più popolosi quelli in cui i cittadini esprimono una maggiore insicurezza: a Roma solo il 53% dei residenti si sente sicuro contro l'82% di Latina e Frosinone. Per quanto riguarda il calo di reati, nell'ultimo semestre di amministrazione Veltroni sono diminuiti del 18%, a fronte del 12% del primo semestre targato Alemanno. Tra i reati in diminuzione nella Capitale spicca il decremento sensibile di furti (-25%) e rapine (-16,8%). Nell'hinterland si segnala invece un aumento dell'1,7% di truffe e frodi informatiche. Più contenuta la flessione del numero degli omicidi volontari passati nel Lazio da 51 nel 2007 ai 50 del 2008. A Roma il numero risulta invariato: 40 delitti, 17 commessi nei primi sei mesi dell'anno e 23 nei restanti sei. Per quanto riguarda gli stupri, infine, le vittime di violenza sessuale sono diminuite del 2,5%: 438 gli stupri denunciati nel Lazio nel 2007 contro i 427 del 2008; un dato che però registra un aumento del 18,3% rispetto al 2006. Nella Capitale le vittime di violenza sono state 325, contro le 331 del 2007 (-1,8%). Calano anche suicidi, decessi per droga, infortuni mortali e reati commessi da minorenni. Economia - Il sistema economico del Lazio risente della crisi economica, ma tiene rispetto alla media nazionale. Il Pil regionale nel 2008 registra una flessione dello 0,1% contro l'1% nazionale; le esportazioni calano del 17% (-24,2% nel resto del Paese). Segnali incoraggianti arrivano dal mercato del lavoro: il Lazio, dopo aver registrato una diminuzione dell'occupazione dell'1,1% nel primo trimestre del 2009, registra una crescita dello 0,2% nel corso del secondo trimestre. Una battuta d'arresto si segnala nel numero delle imprese: nei primi sei mesi del 2009 nel territorio regionale sono diminuite di 2.000 unità, interrompendo una fase positiva (tra il 2003 e il 2008 erano aumentate di quasi 48 mila unità, pari a una crescita dell'11,5%: Roma ha fatto da traino con un aumento del 15,1%). Il Lazio conquista anche il primato di concentrazione della ricchezza: un quarto del reddito regionale, il 25,2%, risiede nelle tasche del 5% della popolazione benestante. Aumentano le famiglie al di sotto della soglia di «povertà relativa», con un consumo cioè inferiore ai mille euro: 6,5% nel 2003, 7,9% nel 2007 e 8% nel 2008. Le famiglie povere sono aumentate del 34,6% nel periodo 2003-2008 e del 4% nell'ultimo anno, una crescita superiore a quella registrata a livello nazionale, rispettivamente +12,7% nell'intero periodo e +3,3% nell'ultimo anno. Anche il ricorso alla cassa integrazione è aumentata. Nei primi sei mesi del 2009 c'è stato un vero e proprio boom: +324,8%. Nella sola provincia di Roma, complice la crisi Alitalia, i cassintegrati sono aumentati del 584,5%. L'occupazione tuttavia tiene: gli occupati tra il seconto trimestre 2008 e il secondo trimestre 2009 sono aumentati dello 0,2% a fronte del -1,6% nazionale. La crescita dell'occupazione tra il 2007 e il 2008 avvantaggia principalmente le donne, il cui indice sale nel Lazio dal 48,1% al 49%, mentre per gli uomini passa dal 71,7% al 71,8%. Nonostante questo recupero, rimane alto il divario di genere, con un tasso di occupazione maschile superiore a quello femminile del 22,8%. Calano infine i turisti, diminuiti del 3,4%. Nella contrazione dei flussi turistici influisce soprattutto il calo del numero degli stranieri, che scende del 4,5%. A pagare il prezzo della crisi turistica sono soprattutto gli alberghi che segnano un -5,2% nella casella arrivi e -5,6% in quella delle presenze. Risultati migliori per i bed&breakfast: +4,5% di arrivi e +2,4% di presenze. A Roma il primo semestre del 2009 registra una contrazione degli arrivi (-5,2% rispetto al primo semestre 2008, pari a circa 300 mila arrivi in meno) e delle presenze (-5,5%, pari a 800 mila presenze in meno). Tessuto sociale - Negli ultimi dieci anni la presenza degli stranieri residenti nel Lazio è raddoppiata. Nella sola provincia di Roma sono aumentati di 147.042 unità, con un'incidenza di stranieri residenti del 7,9%. Sono soprattutto romeni (23% de totale) e filippini (7,8%). Non sono solo le città ad accogliere gli immigrati, anche i piccoli Comuni negli ultimi 5 anni fanno registrare un aumento del 142,4% della popolazione straniera residente. La crescita più intensa si riscontra nei Comuni con meno di 15mila abitanti (+178,1%). L'aumento dei flussi migratori ha portato anche una crescita degli studenti stranieri nel Lazio, negli ultimi 5 anni sono raddoppiati, con un aumento che si è fatto sentire anche nell'ultimo biennio: +26% a Frosinone, +22,8% a Latina, +21% a Rieti e +19,4% a Viterbo. Solo Roma, +14,9%, presenta un valore inferiore a quello medio regionale. Nella Capitale arrivano stranieri e studenti fuori sede, mentre crescono i romani che emigrano nell'hinterland. Aumentano anche i giocatori: per «gratta e vinci» e pronostici sono stati spesi poco meno di due miliardi, con una media di 356 euro pro capite. Mentre ogni romano spende 224 euro all'anno per pagare le multe: sono proprio i cittadini della Capitale i più indisciplinati al volante. Il 2008 fa infine registrare il record di nuove nascite da vent'anni a questa aprte: 56.755, +8,2%. Merito degli stranieri e dei figli nati fuori del matrimonio o da genitori divorziati.

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