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Cortei, solo cinque percorsi

Studenti in corteo a Roma

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Ridurre i percorsi da otto (oggi sono sei più due diramazioni a seconda delle esigenze) a cinque, vietare le manifestazioni a piazza del Popolo e piazza Barberini ma consentirle in piazza del Campidoglio, stabilire i giorni in cui autorizzare i cortei, maggior rigore sugli orari. Sono queste, secondo le prime indiscrezioni, le proposte che il prefetto Pecoraro formalizzerà oggi alle parti sociali e alle associazioni di categoria. Proposte comunque discusse ieri al tavolo di concertazione aperto in prefettura per il rinnovo del protocollo d'intesa sulla regolamentazione dei cortei. Timida, se non apertamente contraria, la reazione dei sindacati e di alcuni partiti politici (assente il Pdl). Contraria al protocollo stesso tutta la sinistra che oltre a «non aver firmato il primo protocollo - ricorda Fabio Nobile dei Comunisti italiani - ci ritroviamo ad aprire una trattativa con la minaccia del sindaco Alemanno di procedere con un'ordinanza». Ribadisce la validità del protocollo in vigore, Claudio Di Berardino (Cgil Roma e Lazio). «Aspettiamo di leggere la proposta del prefetto - dice - ma noi siamo per la difesa del protocollo che è tuttora in vigore e che è un giusto equilibrio tra diritto di manifestare e tranquillità della vita cittadina. Siamo per la verifica del protocollo e non per scriverne uno nuovo». Per il segretario romano e laziale dell'Ugl, Giovanni Fortunato: «Non bisogna drammatizzare - sostiene - il protocollo vigente funziona ma siamo solo al secondo incontro. Il punto sul quale lavorare più che ridurre gli spazi è piuttosto quello di allargare il più possibile l'adesione al protocollo». Il tavolo per la modifica del protocollo è stato aggiornato alla settimana prossima, quando i sindacati presenteranno le loro controdeduzioni alle proposte avanzate da prefetto e Campidoglio. Se per riscrivere le regole ci vorrà insomma ancora del tempo, intanto i romani si preparano a un'altra giornata infernale. È stato infatti indetto per domani per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base e un corteo del Cobas scuola che partirà alle 10 da Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza San Giovanni. Lo stop dei mezzi pubblici è previsto dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. È l'ennesimo fine settimana con il traffico paralizzato e il commercio che, senza sciopero, è costretto ad abbassare comunque le saracinesche.

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