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Tor Vergata, 8 giorni in barella

Ospedale

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Sessanta pazienti parcheggiati nel reparto di Osservazione temporanea del Pronto soccorso del policlinico Tor Vergata, che da più di una settimana continua a registrare accessi record: 140 ingressi l'altro ieri, e sei ambulanze con i malati a bordo ferme nel piazzale a mezzogiorno, mentre la più anziana tra i pazienti in attesa di essere sbarellati, che ha 75 anni ed è arrivata il 2 ottobre scorso a Tor Vergata, ha già trascorso 8 giorni e 7 notti in barella, un incubo alleviato solo «dall'abnegazione di medici e infermieri» che si fanno in quattro per fronteggiare l'emergenza «causata dalla Regione Lazio» attacca Duccio Prosperi, Ugl.  Sono i numeri dell'emergenza Pronto soccorso al policlinico Tor Vergata, che dall'inizio del mese continua a essere preso d'assalto dalle ambulanze che trasportano i malati dagli ospedali dei Castelli che stanno facendo i conti con le chiusure dei pronto soccorso di prossimità. Chiusi «Genzano» e «Marino». Ma anche quando il pronto soccorso c'è, come a Frascati, ma «ha una situazione provvisoria», gli si preferisce «il policlinico» spiega la direttrice sanitaria, Isabella Mastrobuono che conferma l'sos a Tor Vergata. «La prima cosa che va detta a voce altissima è che il personale medico e infermieristico del pronto soccorso è straordinario e svolge un lavoro eccezionale» dice Mastrobuono, consapevole di «questo sacrificio» che, però, anche altri reparti «affrontano». In sofferenza ci sono anche le «Medicine», che hanno difficoltà a dimettere i pazienti, soprattutto gli anziani «che trovano assistenza solo in ospedale» su un territorio, l'VIII Municipio, con problematiche sociali e carenza di residenze assistenziali, che però «verranno create e sostenute con grande sforzo dalla Regione per migliorare lo stato delle Medicine» assicura il ds, che ieri ha preso parte al vertice sui Pronto soccorso in emergenza.

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