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Malagrotta, deciderà la Protezione civile

La discarica di Malagrotta

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Buoni propositi. Di questo si tratta fin quando si continuerà a parlare di rifiuti a Roma e nel Lazio senza la certezza, in tempi brevi, dell'apertura della discarica pubblica e di un'impiantistica che dia finalmente profitto pubblico e autonomia nella gestione dei rifiuti. Adesso la parola passa all'ufficio di Guido Bertolaso che dovrà decidere se la proposta del Comune di Roma per il nuovo sito di discarica, fuori dal territorio capitolino, sia o meno idoneo ad accogliere i nuovi impianti. «Mi attendo che vengano confermate le nostre posizioni - ha commentato ieri Alemanno -. Abbiamo individuato un sito fuori dal Comune di Roma perchè all'interno non abbiamo un luogo dove mettere un altro impianto. Se alla fine non ci sarà accordo si dovrà giungere al commissariamento ma ci auguriamo che non si faccia e che una volta data l'indicazione da parte della Protezione Civile anche la Regione la segua». Uno nodo non solo tecnico, quello della chiusura di Malagrotta. Non a caso alla dichiarazione di ieri dell'assessore regionale all'Ambiente Angelo Parroncini su Malagrotta: «Ci sarà una proroga di un altro anno, sicuramente ci sarà qualche tensione sociale ma non c'è alternativa», è seguita immediatamente una nota della presidenza della Regione Lazio: «Il presidente Piero Marrazzo, in pieno spirito di collaborazione istituzionale con il Comune di Roma e con il Dipartimento nazionale di Protezione civile, attende che i tecnici alle dipendenze di Guido Bertolaso rendano disponibili e presentino al Tavolo con il Governo i dati della loro analisi sul piano dei rifiuti del Lazio. Se la loro analisi dovesse essere ritenuta non convincente, la Regione Lazio lo farà presente nelle sedi appropriate». Quanto alla discarica di Malagrotta, «la Regione ha già avviato le operazioni di chiusura e attende che il Comune di Roma formalizzi al più presto le proposte per un sito alternativo».

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