
Prenestina, sequestri-lampo al supermercato: in manette 2 romani

Sequestrate al supermercato e liberate al bancomat. Questo il terribile tour vissuto da alcune donne alla Prenestina. Responsabili due romani, assicurati ora alla giustizia. I due, A.D. di 39 anni e R.C. di 28, con precedenti penali, agivano puntando pistola e siringa sporca di sangue contro le loro vittime adescate al parcheggio del supermercato. Le intimorivano e le costringevano a consegnare soldi, oggetti e gioielli. Quando poi non c'era il contante ma nei portafogli c'erano le carte di credito, la formula era «portami al bancomat e poi sei libera». Le accuse contro di loro: sequestro di persona e rapina. I poliziotti sono arrviati ai due al termine di una indagine congiunta del commissariato di Marino, diretto da Maria Martino, di Casilino Nuovo, coordinato da Agnese Cedrone. «Mi sono rivolta a un amico poliziotto in servizio a Marino - spiega Stefania, sequestrata e rapinata venerdì pomeriggio - Ho trovato due poliziotti eccezionali che mi hanno rassicurata e mi hanno promesso che li avrebbero presi». E così è stato. A incastrare il 39enne il video registrato dalla telecamera dello sportello bancomat. A riconoscerlo, in un frame, un poliziotto che lo aveva arrestato nel mese di agosto. L'uomo però era senza fissa dimora: rotti i rapporti con il padre, abbandonato l'hotel su via Prenestina dove aveva abitato per qualche tempo. Unico legame l'ex moglie che vive a San Basilio. È sotto quell'abitazione che lo hanno preso i poliziotti. Da lì sono arrivati all'attuale dimora, una casa a Ponte di Nona, dove viveva con un suo amico, il complice.
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