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«Lo facciamo sempre, nessuno ce lo ha impedito»

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Suofiglio era lì, a pochi centimetri da Giovanni. Era appena salito sulla banchina, si è salvato per miracolo. «La prima cosa che ho fatto è stato chiamare Lucrezia, la sorella di Giovanni - racconta Anna, un'altra ragazza di questa comitiva di giovanissimi, tutti residenti tra Fiumicino e Isola Sacra, che ogni giorno vengono al centro commerciale per ammazzare il tempo, perché a Fiumicino non c'è niente da fare, dicono. Occhi lucidi, ancora increduli per quanto hanno visto. Attraversare i binari, per loro, era normale, lo facevano tutti i giorni. «Il treno l'ha spezzato - aggiunge Anna - me lo hanno raccontato i miei amici. Non ci posso credere. Stamattina eravamo a scuola, al Paolo Baffi, e ora lui non c'è più».

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