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Sacconi tuona: «Riordino della rete o niente soldi»

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Unagrande trasformazione che interesserà l'assistenza con l'istituzione ad esempio dei Presidi territoriali di prossimità, il potenziamento delle attività di specialistica ambulatoriale e l'integrazione di essa nella rete dei servizi territoriali. Novità anche sul fronte accreditamenti dove si guarderà alla necessità reale di alcune prestazioni e maggiori responsabilità verranno date a infermieri e medici. Alla base della decisione, scaturita dopo vari incontri tra Regione, Comuni e Province ci sarebbe la grave emergenza cui tutti gli ospedali dovranno far fronte per l'influenza A. Una decisione prettamente «elettorale» per il ministro del lavoro Maurizio Sacconi che sottolinea come «il problema della razionalizzazione della rete ospedaliera deve essere affrontato, pena la paralisi del rapporto tra Regione e comitato tecnico Stato-Regioni. Basta con i piccoli ospedali. In un Paese lacerato come il nostro tra aree di eccellenza e inefficienza è importante che si registri una condivisone sul modello da adottare e seguire». E se c'è chi parla di ricatto sembra proprio che se la discussione non tornerà in esame il Governo non darà alla Regione i finanziamenti attesi dovuti per gli ospedali. «Ma non è il Governo che blocca i finanziamenti» tuona Sacconi, ribadendo che il tavolo interlocutore di Marrazzo in qualità di commissario è la Conferenza Stato-Regioni. Non tarda ad arrivare la replica di Montino che con non poca ironia ringrazia il ministro Sacconi e aggiunge: «In tutta sincerità devo dirgli che ci sopravvaluta: il centrosinistra del Lazio non ha ancora le doti divinatorie per far scaturire una pandemia globale a fini elettorali però sa bene quali interessi rappresenta e cioè quelli dei cittadini che devono avere un sistema ospedaliero in grado di far fronte alle eventuali esigenze che venissero poste dall'influenza A, da quella stagionale e dalle malattie del freddo. Per quanto ci riguarda viene prima del piano di riordino». Montino interviene poi sulla mancata erogazione dei finanziamenti punzecchiando il ministro. Infatti oltre a definire «impropria e inutilmente muscolare» tale decisione ritiene «incomprensibile il motivo per cui lo Stato non sblocca, per esempio, i 500 milioni che derivano dalle rimanenze del fondo sanitario degli ultimi quattro anni». Contro la Regione Lazio si scaglia il senatore del Pdl Gramazio: «È chiaro che il Governo vuole dalla Regione Lazio, fatti e non parole. Per quanto riguarda affermazioni circa il ricatto politico messo in atto dal ministro Sacconi posso ancora ribadire che non c'è nessuna volontà ricattatrice né da parte del Governo né tanto meno da parte del ministro». «Ritengo una grave caduta di stile quella del ministro Sacconi - replica il consigliere regionale Pd D'Amato - che, di fatto, annuncia oggi il blocco dei finanziamenti che la Regione Lazio deve ricevere dallo Stato».

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