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Stupro alla sagra «La ragazza era consenziente»

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MarcoCardia Nessuna violenza. Anzi, consenso ad appartarsi insieme dopo essere stati a parlare tutta la sera durante la festa per scambiarsi effusioni sfociate poi in un rapporto sessuale. «Non ho violentato nessuno, lei era consenziente, ci siamo appartati, poi ci siamo baciati, ma non ho fatto nessuna violenza». Così si è difeso Costel Gabriel Ostache, 18 anni, accusato di aver violentato Sara, 16 anni, (il nome è di fantasia) l'altra sera, durante una sagra ad Arcinazzo Romano, in provincia di Roma. Il Gip del tribunale di Tivoli, che lo ha interrogato nel pomeriggio nel carcere di Rebibbia, si è riservato di decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal pm Giuseppe Mimmo e per ora ha solo convalidato il fermo. «Non nego di aver avuto un rapporto sessuale con quella ragazza - ha detto Ostache al Gip - avevamo bevuto ma non ho usato violenza». Secondo quanto si è appreso, i due giovani si erano conosciuti la sera della sagra «La Magnalonga» - una tradizionale festa enogastronomica di Arcinazzo - erano stati insieme durante la stessa serata e poi si erano appartati insieme. Lui, ospite di un lontano parente della stessa vittima della violenza, viene descritto ad Arcinazzo come un bel ragazzo a cui tutte le ragazzine facevano il filo la sera della sagra. Secondo quanto denunciato ai carabinieri, invece, la ragazza, che era ubriaca e in stato di incoscienza, avrebbe subito violenza, ma si sarebbe accorta dell'aggressione sessuale soltanto molto tempo dopo che era stata insieme al giovane romeno. Costel Gabriel Ostache deve rispondere di violenza sessuale in danno di una ragazza minorenne e in stato di inferiorità psichica, in relazione allo stato di incoscienza della sedicenne che era completamente ubriaca durante l'incontro con il giovane romeno. La ragazza non ha saputo spiegare agli inquirenti la dinamica della presunta violenza dicendo di non ricordarsi nulla. Il pm, rilevando le esigenze cautelari, ha chiesto al gip l'emissione di una ordinanza di custodia in carcere sulla quale si pronuncerà lo stesso giudice nei prossimi giorni. Il giovane romeno è chiuso nel carcere di Rebibbia dove è in isolamento anche in relazione al tentativo di linciaggio di cui è stato oggetto. Il linciaggio è stato sventato dai carabinieri che erano andati ad arrestare il presunto stupratore per portarlo in caserma. All'arrivo dei militari il gruppo è fuggito. È lunga e brutale la scia degli episodi di stupro che si sono snodati, a partire dalla notte di Capodanno - per culminare nella violenza commessa dell'altra sera ad Arcinazzo Romano. 31 dicembre. Alla Fiera di Roma, durante la megafesta dell'ultimo dell'anno, una ragazza di Genzano di 25 anni viene violentata da Davide Franceschini, di 22. Il giovane confessa di aver agito sotto l'effetto di alcol e droga. 21 gennaio. Al Quartaccio, una donna di 41 anni viene violentata appena scende dall'autobus da due stranieri, probabilmente nordafricani. 22 dello stesso mese. Nella notte un branco di sei romeni, senza particolari precedenti penali, circonda una coppietta che si era appartata in auto a Guidonia, alle porte della Capitale. Il fidanzato viene picchiato selvaggiamente e chiuso nel bagagliaio. La ragazza di 21 anni viene violentata. Dopo cinque giorni di indagini scattano gli arresti. Quattro sono accusati della violenza, due di favoreggiamento. 14 febbraio. Nel giorno di San Valentino, nel parco romano della Caffarella, una ragazzina di 14 anni viene violentata da due romeni incastrati dal test del Dna. Era con il fidanzatino. 3 giugno. Una giornalista di 34 anni viene violentata alla Bufalotta. Lo stupratore la immobilizza nel garage, mettendole del nastro adesivo ai polsi e tappandole la bocca. L'uomo parlava italiano. Un mese dopo una giovane di 25 viene violentata con lo stesso modus operandi nellazona di Tor Carbone. Il 10 del mese viene arrestato il presunto stupratore seriale Luca Bianchini, un ragioniere di 33 anni iscritto al Pd: gli inquirenti sospettano che sia responsabile di altri dodici stupri. Nella notte tra il 14 e il 15, una ragazzina di 17 anni viene violentata nel ripostiglio di una casetta sulla spiaggia di Tor San Lorenzo, litorale sud di Roma. Con un gruppo di amici avevano fatto i falò sulla sabbia. Sotto accusa sono finiti due gemelli di 20 anni e un ragazzo di 18, tutti di Roma.

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