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Andremo a Ostia a giocare al casinò.

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Invecequesta volta uno spiraglio sembra esserci. L'ha aperto ieri il primo cittadino di Roma. «Quella del casinò a Roma era una proposta di Federalberghi fatta in campagna elettorale e io non vi ho trovato niente di scandaloso. Non capisco perché l'Italia debba essere l'unico Paese che non ne ha, tranne quattro o cinque», ha detto Gianni Alemanno, rispondendo ai conduttori della trasmissione radiofonica «Un giorno da pecora». Per quanto riguarda le obiezioni poste da chi crede che l'apertura di una struttura simile favorisca la criminalità, il primo cittadino della Capitale non ha avuto esitazioni: «Credo che, se saranno amministrati dallo Stato, la criminalità organizzata si argina». L'unica remora di Alemanno è sulla collocazione della futura casa da gioco. Una cosa è certa: non potrà sorgere nel centro della città eterna. «Si parlava di Ostia o Anzio», e «non al centro della città», ha detto. Concludendo con una critica alle contraddizioni dei presunti moralisti: «Non capisco il moralismo di chi dice "oddio il casinò" e poi riempie l'Italia di sale "Bingo", o gioca al Superenalotto. Io non gioco e quello d'azzardo, non lo concepisco».

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