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Stuprata nel parco da due iraniani

Violenza sulle donne

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Ancora uno stupro in un parco. Un'altra ragazza romana sarebbe stata vittima di una violenza sessuale da parte di due stranieri a Boccea. Questo è quanto ha raccontato Francesca (nome di fantasia) ai carabinieri della Compagnia Cassia, che dopo cinque giorni dall'esposto hanno arrestato due cittadini iraniani con le accuse di violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate. Ieri mattina il giudice per le indagini preliminari Guglielmo Muntoni ha convalidato il fermo degli investigatori e ha però disposto la scarcerazione di M.M, di 24 anni, e di F. F., di 20 anni, contrariamente a quanto richiesto dal pubblico ministero Laura Condemi. Per avere la conferma o meno del racconto della giovane ventenne sarà necessario per gli inquirenti ricevere i risultati degli esami del Dna già disposti sugli indumenti della ragazza romana e dei due stranieri.  In base a quanto riferito ai carabinieri dalla vittima dell'aggressione a sfondo sessuale, nel tardo pomeriggio del 22 luglio è andata a fare una passeggiata con M.M., con il quale avrebbe avuto una relazione sentimentale: i due sarebbero andati diverse volte a ballare e in un pub insieme. Quel giorno, però, secondo le parole di Francesca, sarebbe stata violentata dall'iraniano nel parco e anche da un suo amico, F.F., che faceva da interprete tra i due «fidanzati». I due iraniani scarcerati hanno dato agli inquirenti una versione decisamente differente. Francesca avrebbe avuto un rapporto sessuale «consenziente» con M.M. nel parco, da poco in Italia, e nessuno invece con l'amico, da anni nel nostro Paese. La ragazza, comunque, a sostegno della sua versione, ha consegnato alle forze dell'ordine i referti di una serie di lividi che aveva sul corpo, sostenendo che erano la prova della violenza di gruppo che aveva subito nel parco. Nel corso delle indagini i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare agli iraniani, ai quali sono stati sequestrati pantaloncini, magliette e i cellulari. In mano agli investigatori, inoltre, anche la biancheria intima e una gonna che la ragazza indossava quel giorno. Durante un sopralluogo nel parco in via della Cellulosa, i carabinieri hanno sequestrato una grande coperta di lana, sulla quale sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo. «Abbiamo piena fiducia nel lavoro degli inquirenti - ha dichiarato l'avvocato dei due iraniani, il penalista Giuseppe Campanelli - adesso siamo in attesa dei risultati del Dna, verso i quali siamo fiduciosi». E ancora una volta a dire «l'ultima parola» sarà il test biologico.

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