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Estorce nel nome del boss Presa la nipote di Bidognetti

carabinieri

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«Sono la nipote del camorrista Francesco Schiavone, detto "Sandokan": devi pagare, io non scherzo». Ventidue anni, incensurata, ma già cattiva e determinata come i suoi parenti, non gli Schiavone ma i Bidognetti, sempre del clan dei Casalesi. Di questi però ha anche ha seguito l'epilogo: è finita in galera. L'altra mattina i carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo Frascati diretto dal colonnello Rosario Castello, hanno arrestato D.I. e il suo convivente albanese, di 26 anni, per concorso in estorsione. Lei stava incassando una busta di 3.500 euro, ultima tranche di un'estorsione da 80 mila. Vittima una commerciante di 40 anni residente nella provincia di Siena ma spesso a Roma, nella zona di Tor Bella Monaca, dove ha avuto un domicilio anche la ragazza. Il convivente della commerciante ha il vizietto della cocaina. Ad aprile, per uno strano giro di amicizie, arriva a contattare la "camorrista". Quest'ultima vive con un albanese che l'aiuta nel traffico e nello spaccio. La fornitura di droga è frequente ed evidentemente ingente. Ottantamila euro sono tanti. La "camorrista" vuole i soldi. Per mettere paura alla sua vittima, quando va nel negozio si fa vedere insieme con scagnozzi albanesi pronti a usare la violenza. Poi tira fuori le parentele: «Sono la nipote di Sandokan Schiavone, stai attenta». In realtà il giro di sangue è un altro: suo zio è sposato con la sorella di Bidognetti, un altro camorrista di peso del clan di Casal di Principe, dove la ragazza è nata: forse si è appropriata del cognome di Sandokan perché è più famiferato. La donna non ha 80 mila euro. Allora cominciano i "pignoramenti". La giovane spacciatrice ordina ai suoi gregari di prendere quello che possono dalla casa della poveretta: mobili, televisore, tutto quello che può fare cassa. La commerciante non ne può più, ha paura. Si rivolge ai carabinieri di Frascati, competenti su Tor Bella Monaca. Il capitano Gerardi del Nucleo investigativo, si mette al lavoro e pianifica la trappola. Chiede alla commerciante di chiamare la "camorrista" e fissare con lei un appuntamento alla stazione Termini, dove le consegnerà una busta con 3.500 euro. È venerdì pomeriggio. All'incontro ci sono anche i militari. VCome la "camorrista" incassa i soldi i carabinieri escono allo scoperto. le indagini continuano.

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