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Bomba al sindacato Il leader: "sono scomodo"

Artificieri dei carabinieri in azione

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Si definisce un "tipo scomodo" il segretario generale del sindacato dove l'altra mattina, in via XX Settembre, due «postini» hanno lasciato un pacco bomba nel bagno. «Sono autonomo - spiega il leader dell'Usae, Adamo Bonazzi, riconfermato alla guida della sigla dal congresso romano del 31 maggio - Volevano sfilarmi il sindacato, ma non ci sono riusciti». Bonazzi non sa spiegare quella pipebomb recapitata al sindacato: «Sono stupito ed esterrefatto». Nella sua memoria ci sono tre precedenti di peso: le accuse di presunta violenza sessuale su una collaboratice dell'Usae, sostenute pure da una sua ex sindacalista, Silvana Sisti, a marzo drogata, picchiata e legata in una stanza di via Volturno, con un corpetto esplosivo indosso; una a battuta; circa un milione e mezzo di euro da incassare e vecchie minacce per essere stato vicino alle posizioni di Massimo D'Antona in materia di lavoro. I carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci stanno indagando a tutto campo. «Intendiamoci - precisa - non voglio dire che la minaccia sia legata ai precedenti. Cito solo fatti. All'epoca di D'Antona fummo minacciati di morte con telefonate anonime e biglietti. Per quanto riguarda i soldi, invece, si tratta di due decreti ingiuntivi nei confronti di organizzazioni che un tempo erano legate all'Usae, la Fenelca e la Uisal Flp, di 790 mila e 590 mila euro, pari a quote associative incassate e mai versate all'Usae, una sigla da 400 mila iscritti in tutta Italia, con 250 sedi». Il segretario generale non batte ciglio nemmeno quando si parla della storia di presunta violenza sessuale di cui è accusato da una ex collaboratrice del sindacato, ipotesi di reato sostenuta dalla testimonianza di un'altra ex dell'Usae, Silvana Sisti, oggi alla Confenal. «Anche di quell'episodio sono rimasto stupito ed esterrefatto - confessa Bonazzi - La signora non lavorava con noi dal febbraio 2008. C'è stata una montatura nei miei confronti, le accuse sono prive di veridicità. Hanno cercato di impadronirsi del sindacato nato nel '94, di cui sono uno dei fondatori. Ma sono ancora qui».

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