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Caritas, sottoscrizione per i lavori dell'ostello

Gianni Alemanno

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Accoglienza e integrazione. L'ostello Caritas di via Marsala cambia volto nel segno di questi due capisaldi dell'azione del suo fondatore, don Luigi Di Liegro. I lavori di ristrutturazione e riqualificazione saranno presentati ufficialmente il 7 settembre, quando verrà reso noto dal sindaco Alemanno e dal futuro direttore della Caritas romana, monsignor Enrico Feroci, il progetto prescelto. «A quel punto - ha commentato ieri il primo cittadino dopo l'incontro con i rappresentati dell'ente religioso e i vertici di Ferrovie dello Stato - lanceremo una sottoscrizione che vedrà impegnati il Comune, il mondo imprenditoriale e tutti i cittadini per rimettere a norma l'ostello entro breve termine». I lavori potrebbero durare al massimo dodici mesi, ma se il Comune, come annunciato da Alemanno, riuscirà a trovare una soluzione transitoria per collocare gli ospiti in un'altra struttura, potrebbero volerci tra i 6 e i 9 mesi. Quattro milioni il costo preventivato da monsignor Guerino Di Tora, fino al 31 agosto ai vertici della Caritas, per realizzare «il miglior progetto tra quelli che abbiamo visionato, per offrire non solo rifugio, ma anche e soprattutto accoglienza a chi ce la chiede». Un milione e 200mila le persone che in 20 anni di attività hanno pernottato nella struttura: 3.500 metri quadrati al centro di Roma, a fianco della stazione Termini, con 118 posti letto per uomini e donne e una mensa che sfama quotidianamente 650 bisognosi, tra senza tetto, immigrati, famiglie e lavoratori. «È un punto di riferimento per Roma - ha spiegato il direttore della Caritas - dove la solidarietà è la risposta al disagio sociale. L'ostello è diventato una comunità per queste persone che, appena arrivano, posso lavarsi, cambiarsi, usare i laboratori e la sartoria. Un luogo di vita, dove ritrovare il senso di essere persona». L'allarme è per i nuovi poveri che frequentano la struttura: non solo barboni, ma intere famiglie e stranieri che dopo una giornata di lavoro non hanno altro posto dove andare.«Quello che più ci spaventa – continua don Guerino – è aver constatato che dal disagio sociale si passa sempre più facilmente a quello sanitario e mentale. Noi vogliamo fare un processo inverso». Solidale con la Caritas Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato: «Per realizzare tutto questo abbiamo dato in concessione d'uso gratuito per 9 anni, da ora a venire, 3.500 metri quadrati al centro di Roma».

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