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Romeno massacrato Fermato connazionale Caccia ai due complici

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Conl'accusa di omicidio sabato è stato fermato un suo connazionale, Ionel Mihalache. Nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza, tanto che il magistrato della Procura di Velletri, il dott. Petrone, non ha esitato a autorizzare il fermo per indiziato di delitto che lo ha spedito in carcere. Tra i due il 3 maggio c'era stata una violenta lite sfociata in una rissa durante la quale il Lupascu accoltellò e poi colpì violentemente alla testa, servendosi di una bottiglia, il connazionale nemico, ferendolo gravemente. In tre, tra cui loro due, finirono in manette. L'omicidio del Lupascu può essere interpretato come un regolamento di conti tra gruppi rivali di romeni. I carabinieri sono ora alla caccia dei due complici di Mihalache. I militari di Velletri hanno avviato le ricerche su tutto il territorio dei Castelli Romani e non solo. Oltre alla donna del Lupascu, una 48enne romena che ha assistito a parte del massacro per poi fuggire intimorita e lanciare l'allarme, sono stati ascoltati vari connazionali, amici e nemici della vittima per trovare indizi. Sono inoltre state messe al setaccio baracche, casolari abbandonati, strade di campagna. Proprio nel corso di un controllo, nella serata di giovedì, i carabinieri del Nucleo Radiomobile, hanno arrestato due romeni perché trovati in possesso di documenti falsi.

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