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Stasera Trastevere ricorda l'antidivo Gianfranco Funari

Funari

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{{IMG_SX}}Quando Gianfranco Funari si lasciava andare ai ricordi dell'infanzia (con giornalisti, interlocutori vari e occasionali ma anche amici e persone di famiglia) la memoria molto fervida viaggiava a ritroso e si focalizzava soprattutto sugli anni in cui un monello con i pantaloncini corti e le gambe magre e piene di sbucciature scorazzava insieme agli amichetti nel cortile interno di un palazzone di via Famagosta, quartiere Prati, a due passi dal Vaticano. In pochi sapevano, invece, che Gianfranco è in realtà nato a Trastevere come un vero romano de Roma. E che lì ha passato i primissimi anni della sua infanzia. Questa sera invece gli amici e tutti quelli che gli hanno voluto bene celebreranno le sue origini trasteverine al Circolo R. Finizio in via Orti d'Alibert (si comincia verso le 19 e si va avanti fino a notte). Per l'occasione il sindaco Gianni Alemanno scoprirà proprio davanti alla casa di Funari una targa commemorativa. Durante la serata sarà presentato l'ultimo libro di Gianfranco Funari (ed. Rizzoli) «Il potere in mutande» scritto da Morena Funari e Alessandra Sestito. «Praticamente è la sua biografia politica - dice la moglie Morena - la sua storia da quando è nato agli ultimi giorni ma soprattutto il suo testamento morale, il suo messaggio a tutta quella gente che gli ha voluto bene e lo ha seguito negli anni». Sarà una chiaccherata a lume di candela per rievocare un amico che non c'è più. «Ricordiamo il suo impegno sociale e poi dopo tanti mestieri disparati da croupier a cabarettista il suo approccio alla televisione - dice Alessandra Sestito - e quel rapporto speciale che aveva con la gente comune e il modo in cui affrontava i politici». Avendo patito la censura fin da piccolo (i genitori non avevano la tessera del partito fascista) Funari per tutta la vita ha perseguito una ricerca di libertà. «Sia nel lavoro che fuori - prosegue Morena - Anzi lui diceva che aveva applicato in televisione l'articolo 21 della Costituzione. A "Bocca aperta" faceva parlare la gente di quello di cui volevano parlare, in piena libertà. E in seguito i politici li metteva alle corde. Non erano interviste sedute, dovevano stare al suo gioco». «La sua è stata una lotta continua contro i potenti che calpestano i diritti della gente - prosegue la Sestito - Ed è questo il messaggio che Gianfranco lascia soprattutto ai giovani, che amava tanto, di non scoraggiarsi, di non arrendersi mai». Insieme alle autrici ci saranno Massimo Bordin, Carlo Freccero, Gianluca Nicoletti e Little Tony. «Tutti amici di Gianfranco - conclude - Nicoletti parlerà anche di una puntata zero di un progetto tv che s'intitolava la Commedia Divina, che non è mai andato in onda. Little Tony è stato uno dei pochi "famosi" che è andato a trovarlo in ospedale. Chissà forse ci canterà anche qualche canzone».

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