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Droga: a Roma quasi in 30mila ne fanno uso

Droga killer

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Dallo spinello alla cocaina, fino alle nuove droghe sintetiche il cui uso è in forte aumento specie tra i giovani, e all'eroina che invece registra un progressivo calo di utilizzatori. A Roma, si contano tra i 25 e i 30mila consumatori di droga. Una proiezione elaborata dall'agenzia comunale per le tossicodipendenze che parte dal numero degli utenti dei Sert ed estende la stima agli utilizzatori di droga che non si rivolgono ai centri di assistenza comunale. Secondo i dati forniti questa mattina nel corso di un convegno sulla droga che si è svolto in Campidoglio, nel 2008, gli utenti dei 17 Sert gestiti dalle Asl e distribuiti nel territorio comunale, sono stati 13.274, mentre gli assistiti dai servizi gestiti dall'agenzia comunale per le tossicodipendenze (centri diurni e notturni, comunità di recupero), sono stati 1.700. «La droga - ha detto l'assessore capitolino alle Politiche educative Laura Marsilio - è un fenomeno che colpisce sempre più le giovani generazioni che spesso fanno un uso quotidiano delle droghe. Per questo è necessario lavorare sulla prevenzione e trovare nuovi strumenti di contrasto a questo fenomeno». Secondo i tecnici dell'agenzia comunale per le tossicodipendenze, sempre più frequentemente si comincia a far uso di droga nell'adolescenza: intorno ai 13 - 14 anni. Prevalentemente sono i maschi a trainare le classifiche, ma l'uso di droga sta aumentando anche tra le ragazze. Per la gestione dei servizi di assistenza, l'agenzia comunale per le tossicodipendenze, quest'anno, ha a disposizione quasi 7 milioni di euro: 3,3 milioni stanziati dal Comune di Roma, e 3,5 stanziati dalla Regione Lazio. «Aumentano gli utenti - ha detto il presidente dell'agenzia, Massimo Canu - ma i servizi non sono rimodulati da 10 anni», ovvero dall'istituzione dell'agenzia comunale per le tossicodipendenze. Rispetto a dieci anni fa, «è cambiata la tipologia dei consumatori di droga - ha proseguito Canu - Gli eroinomani sono sempre di meno, mentre aumentano gli utilizzatori di cocaina e di droghe sintetiche». Anche in considerazione dei nuovi consumatori, secondo Carlo De Angelis del coordinamento delle comunità di accoglienza nel Lazio, «occorre mettere in campo una pluralità di interventi, e soprattutto, dare stabilità ai progetti che al momento sono soggetti a scadenze e rinnovi, con conseguenze pesanti dal punto di vista della continuità dei servizi e del disagio degli operatori condannati alla precarietà». Tra le proposte emerse nel corso del convegno si questa mattina, anche quella di coinvolgere alla prevenzione del fenomeno della droga, i medici di famiglia. Come ha spiegato Piergiorgio Zuccaro, dell'istituto superiore di Sanità, «nessuno meglio dei medici è a contatto con le famiglie e può avvisare i genitori nei casi di disagio dei loro ragazzi». Già da settembre partiranno dei corsi di formazione specifici per i medici di famiglia, mentre, come ha ricordato Marsilio, proseguirà l'impegno del Comune di Roma a diffondere nelle scuole la pratica dello sport, «veicolo di valori sani come il rispetto e la solidarietà e antidoto all'isolamento dei giovani».

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