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Champions League, gli inglesi si complimentano per la finale di Roma

Il sindaco Gianni Alemanno con i

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Avevano dipinto la Capitale addirittura come «la citta degli accoltellamenti». A distanza di ventiquattr'ore dalla partita, però, hanno fatto una netta retromarcia: «Perché non fare dello stadio Olimpico la casa permanente della finale europea?», hanno scritto sulla stampa inglese. Una serata magica per cambiare radicalmente idea. Fino a poche settimane fa la stampa inglese non faceva che attaccare la Uefa per aver scelto Roma come sede della finale di Champions League. Il «Times» aveva avviato una vera e propria campagna per spostare altrove l'ultimo atto della massima competizione per club ma da ieri suona un'altra musica Oltremanica: il fascino della Città Eterna sembra aver conquistato anche i recalcitranti inglesi. Basta leggere l'editoriale del «Guardian», secondo il quale, «duemila anni dopo l'imperatore Augusto, l'idea che tutte le strade d'Europa portino a Roma ha ancora una risonanza simbolica potente». La Città Eterna «forse non è più la capitale politica dell'Europa ma ha ancora un glamour paneuropeo e una vitalità che poche città possono vantare». Da qui la proposta: «perché non fare dello stadio Olimpico la casa permanente della finale di Champions League? In Inghilterra la finale di FA Cup si gioca sempre a Wembley, in Scozia un ruolo simile lo ha Hampden Park. Una finale di Champions giocata ogni maggio a Roma avrebbe un'aura altrettanto inevitabile e irresistibile». Ai complimenti inglesi ha risposto il sindaco Alemanno che in una nota dice: «Ringraziamo il quotidiano The Guardian che, con un fair play tutto britannico, ha sostituito le polemiche della vigilia con un grande riconoscimento per la nostra Città. Con questi giudizi positivi Roma si candida veramente ad essere una grande capitale internazionale dello sport».

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