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Carlo De Romanis ha 29 anni, da sette lavora a Bruxelles come funzionario della Commissione europea, parla inglese, francese e spagnolo e un mese fa è stato eletto segretario dei Giovani del Ppe

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Hastudiato negli Stati Uniti e a Madrid, è stato anche consigliere del Secondo Municipio. Di questi tempi verrebbe da dire: altro che veline. In Forza Italia raccontano che è stato proprio il presidente Berlusconi a volerlo nelle liste del Pdl alle Europee. Ma, come succede nel nostro Paese, questo non ha fatto notizia. Dottor De Romanis, perché gli elettori dovrebbero votarla? «Perché ho l'entusiasmo dei giovani ma sono anni che lavoro nelle istituzioni europee e le conosco bene. Sono arrivato a Bruxelles a 22 anni e ho fatto una lunga esperienza. Sono stato anche consigliere del Secondo Municipio e mi sono occupato sul campo delle esigenze dei cittadini». Si sente un candidato anti-velina? «Non ci sono state candidature di veline. Berlusconi aveva già dichiarato al congresso del Pdl di puntare sui giovani e sulle donne invece che su candidati che non andranno mai a Bruxelles». Tre cose che farà se verrà eletto al Parlamento europeo? «Innanzitutto combatterò contro la burocrazia delle istituzioni europee per evitare che i cittadini siano distanti dai Palazzi della politica dell'Ue. Poi mi piacerebbe lavorare nella Commissione Affari Sociali per occuparmi dei temi cari ai miei coetanei e anche in quella dei Trasporti perché in questi anni, accanto al commissario Antonio Tajani, ho seguito i dossier al vaglio della Commissione europea. Inoltre non vorrei apparire presuntuoso ma mi piacerebbe molto seguire l'ingresso del Pdl nel Ppe». Cos'è che l'ha colpita di più nella sua campagna elettorale? «Sicuramente l'assurdo spreco di denaro di tanti candidati. Ho il timore che le preferenze alla fine premieranno chi ha speso di più. Anche se mi auguro il contrario. Io ho usato strumenti economici, innanzitutto facebook, a cui sono iscritto da tempo. Poi ho tanti amici che in modo del tutto volontario mi stanno dando una mano».

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