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Regione, ecco le misure anticrisi

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{{IMG_SX}}La Regione mette nero su bianco tutti gli interventi previsti da qui a metà 2010. Una sorta di patto di fine legislatura quello siglato ieri dal governatore Marrazzo con i sindacati che prende il nome di «patto contro la crisi». Raddoppio dei fondi per il reddito minimo garantito ai disoccupati (da 20 a 40 milioni in bilancio), mille nuovi posti letto nelle Residenze sanitario assistenziali (Rsa), riduzione delle liste d'attesa negli ospedali, 2.300 nuovi posti negli asilo nido e 5.700 alloggi di edilizia pubblica convenzionata. Più tutta una serie di infrastrutture da sbloccare nell'arco di un anno. Il presidente della Regione, davanti a tutti gli assessori schierati, ha illustrato gli interventi che saranno realizzati prima delle elezioni regionali del prossimo anno: «È il segnale dell'impegno concreto a quattro anni dal nostro insediamento». Misure sottoscritte dai tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Claudio Di Berardino, Francesco Simeoni e Luigi Scardaone. Ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda gli interventi sociali, oltre ai nuovi fondi per il reddito minimo garantito (si può arrivare fino a 7 mila euro in un anno) destinato a circa 10 mila persone, c'è lo stanziamento nella legge di bilancio 2010 di 50 milioni, equivalente allo 0,1 di addizionale Irpef, per misure compensative in favore delle fasce più deboli. Prevista anche l'estensione immediata a tutte le realtà lavorative colpite dalla crisi dell'anticipo della cassa integrazione e l'attivazione del fondo di solidarietà per i mutui. Entro la fine di giugno saranno sbloccati gli strumenti di sostegno al credito delle imprese in grado di attivare garanzie per un miliardo di euro. Come ha spiegato il segretario Cgil Di Berardino «in questo patto oltre agli ammortizzatori sociali ci sono anche misure per far ripartire il lavoro». Nel settore della ricerca e dell'istruzione in cantiere c'è la delibera che indirizza 22 milioni ai giovani ricercatori, oltre ai 50 milioni per il diritto allo studio universitario e i 46 milioni per quello scolastico. Poi ci sono gli interventi che riguardano la sanità. Novanta milioni andranno all'edilizia sanitaria. L'avvio della riconversione dell'ospedale San Giacomo in una nuova struttura sanitaria dovrà partire a settembre. Dovranno cominciare anche i lavori del raddoppio del Grassi e la ristrutturazione del San Camillo. E poi c'è la promessa di ridurre le liste d'attesa con la riorganizzazione del Recup estendendo questo servizio a tutte le strutture pubbliche e private. C'è pure la promessa di abolire gradualmente i ticket. Infine le infrastrutture. Per citarne solo alcune basta ricordare il raddoppio della Roma-Viterbo e il collegamento intermodale Roma-Latina. La delocalizzazione dell'aeroporto di Ciampino nel nuovo sito di Viterbo, l'avvio dei lavori del porto turistico di Fiumicino e il via libera al nuovo porto turistico di Anzio. Insomma, una serie di impegni per offrire servizi migliori ai cittadini su cui la Giunta Marrazzo si gioca il futuro. Sulle misure e soprattutto sul reddito minimo garantito è critico il consigliere regionale Pdl Maselli, intervenuto ieri alla trasmissione «Fa' la cosa giusta» condotta da Vittorio Gennari su Tele Vita: «È uno spot elettorale che non aiuterà a risollevare le sorti dei 400 mila disoccupati del Lazio. È una goccia nel mare, sarebbe bastato eliminare tante spese inutili». Una norma su cui si è scagliato anche il consigliere regionale Pdl Donato Robilotta: «È una legge demagogica e populista. Su una platea di 800 mila persona si rivolge solo a circa 3 mila persone». Di tutt'altro parere l'assessore al Bilancio Luigi Nieri: «Si tratta di uno sforzo necessario per uscire dalla crisi», e l'assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi: «In questo patto misure a favore dei più deboli».

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