Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La grandiosa cappella di Santa Caterina e il mosaico absidale

default_image

  • a
  • a
  • a

Modificatada papa Simmaco alla fine del VI d.C., fu oggetto di saccheggi e danneggiamenti da parte dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo nel Sacco di Roma del 1084. L'edificio, riedificato da papa Pasquale II nel Mille e cento sui resti della struttura paleocristiana venne costruito utilizzando i materiali di spoglio e di recupero dell'organismo originario, modellando un tempio cristiano che si trova sull'attuale livello stradale e che fu rimaneggiato agli inizi del Settecento in uno stile tardo Barocco, tendente alla metafora Rococò. Alla chiesa vi si accede normalmente dall'ingresso laterale di via San Giovanni in Laterano. Questa, insieme all'enorme complesso del Laterano e alla chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, disegna sul territorio un tracciato alla pari di un triangolo, i cui angoli sono formati dagli stessi edifici religiosi. Nella facciata convivono una pluralità di linguaggi e stilemi appartenenti a tipologie diverse. Il pronao in mattoni è sorretto da quattro colonne di cui tre in granito grigio ed una in cipollino; il portale, risalente al IX secolo e, pertanto, appartenente alla basilica inferiore precede il quadriportico con al centro un'elegante fontana di fattura settecentesca. L'interno, con il soffitto affrescato dalla scuola pittorica romana del diciottesimo secolo, a pianta basilicale, come un vascello a tre navate, separate da otto colonne per lato di antica e varia provenienza, mantiene intatto l'aspetto tipico della struttura medievale. Di eccezionale importanza è il grandioso mosaico absidale raffigurante il «Trionfo della Croce» (secolo XII d.C.) di grande effetto scenico. Notevoli anche i mosaici sull'arcone appartenenti allo stesso periodo o di poco posteriori. Ma è la cappella di Santa Caterina di Alessandria, all'inizio della navata sinistra, ad attrarre i cultori della storia dell'arte. All'inizio del Quattrocento, infatti, in pieno Umanesimo, Masolino da Panicale affresca le storie della santa; e, vista la produzione pittorica, non è escluso l'intervento del Masaccio.

Dai blog