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Saponaro: «Saldi liberi e outlet proposte dormienti in Regione»

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Eintanto tre sue proposte sul commercio (liberalizzazione dei saldi, regolamentazione degli outlet e somministrazione) giacciono da mesi in Consiglio. Presidente Saponaro perché le sue proposte non vengono prese in considerazione? «Perché in Regione manca totalmente il dibattito sul commercio. Mentre le imprese chiudono, i negozi sono in crisi, i consumi calano, non è ancora stato approvato il piano sul commercio che sarebbe fondamentale per disciplinare la materia e regolamentare un settore ad oggi lasciato troppo a se stesso». Cosa intende? «Parliamo ad esempio dell'equilibrio tra grande e piccola distribuzione. In questi anni c'è stato un proliferare incontrollabile di centri commerciali che hanno letteralmente schiacciato i piccoli e ancora oggi si fanno le conferenze dei servizi per far nascere nuove strutture. E questo è solo un esempio, mi chiedo poi perché ci si ostini a non vedere che i tempi passano e le abitudini dei consumatori cambiano». Si riferisce, immagino, alla liberalizzazione dei saldi, proposta che lei cavalca ormai da anni.. «Certo. Ogni volta che iniziano i saldi ci ritroviamo a dire che non sono serviti a far riprendere i consumi. Liberalizzare significa essere moderni e guardare al futuro. Ma questo concetto mi sembra sia davvero difficile da far passare in una Regione, e anche in alcune associazioni dei commercianti, che evidentemente non sono entrate nell'ottica del cambiamento». Cosa serve allora al commercio di Roma e del Lazio? «Più qualità, un migliore rapporto tra commerciante e consumatore soprattutto nel negozio cosiddetto di vicinato, una politica più vicina alle esigenze degli esercenti, un numero minore di associazioni dei consumatori, ma più controllate nell'attività che svolgono». Prossima sua proposta di legge sul commercio? «Direi che quelle tre presentate sono sufficienti, se passassero. L'assessore De Angelis mi ha detto che saranno recepiti i miei emendamenti nella nuova legge sul commercio, anche se io non credo sarà approvata prima della fine di questa legislatura». D. V.

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